Promuovere un tavolo permanente per
il dialogo interreligioso per costruire una rete fra le
confessioni e le istituzioni, condividere i dati connessi alla
gestione dei flussi migratori relativi al sistema di
accoglienza, sotto il profilo dell'integrazione sociale,
culturale e religiosa dei migranti. Sono i primi due punti del
protocollo Bari - Baricentro per l'attuazione di una rete
d'inclusione - a cura del dipartimento di Giurisprudenza
dell'università Aldo Moro, della facoltà Teologica pugliese,
dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto, del Comune di Bari e della Asl
Bari.
Il documento è stato sottoscritto questa mattina da Carmela
Ventrella, coordinatrice del Comitato di indirizzo del
protocollo, Andrea Lovato, direttore del dipartimento di
Giurisprudenza, monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di
Bari-Bitonto, Antonio Sanguedolce, direttore generale dell'Asl
Bari, Francesca Bottalico, assessora al Welfare del Comune di
Bari e Giorgio Nicola Copertino, delegato del preside della
facoltà Teologica pugliese.
Il protocollo, in dieci punti, prevede anche iniziative di
sensibilizzazione fra i cittadini, iniziative di rigenerazione
dei quartieri a rischio esclusione sociale, il sostegno a chi
sceglie Bari come meta di pellegrinaggio. E poi, ancora, il
potenziamento delle unità territoriali di assistenza sanitaria
domiciliare, l'organizzazione sistematica dei servizi sanitari
già offerti agli stranieri e il sostegno al dialogo inter
universitario.
"Il protocollo nasce dall'esigenza di stabilire delle linee
strategiche perché Bari diventi capitale dell'inclusione", ha
detto Ventrella. "Bari - ha aggiunto Satriano - ha tutti gli
ingredienti e le opportunità per offrire una lettura nuova e un
agire nuovo in tema di accoglienza. La sfida è alta affinché
l'emergenza che stiamo vivendo possa trasformarsi in una
politica seria, che guardi al bene di tutti, non solo chi viene
accolto sulle sponde del Mediterraneo ma anche chi vive il
nostro territorio".
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