Si sono incatenati davanti al
tribunale di Lecce mostrando striscioni e cartelli e chiedendo
di scarcerare per motivi di salute il loro fratello, Oscar La
Penna, medico ginecologo originario di Gallipoli, detenuto dal
maggio scorso dopo la condanna definitiva a 4 anni, 1 mese e
dieci giorni di reclusione con l'accusa di violenza sessuale ai
danni di due pazienti. Fatti avvenuti nel 2019. Francesco,
Laura, Giuseppe e Maria Antonietta La Penna ritengono che le
condizioni di salute del fratello siano incompatibili con il
regime carcerario.
Il medico ginecolgo per 35 anni ha prestato servizio
all'ospedale Perrino di Brindisi. "Nostro fratello - hanno
sostenuto - sta morendo tra l'indifferenza di tutti. Il suo
stato di profonda prostrazione iniziato nel 2019 lo ha già
portato a compiere gesti di autolesionismo. Non mangia da più di
un mese ed è così debilitato da essere costretto su una sedia
rotelle".
Da quando "è uscito dall'ospedale - hanno osservato i
familiari - non è stato ancora visitato da nessuno nella casa
circondariale di Lecce dove è stato trasferito e temiamo che
ogni minuto senza cure e assistenza possa essere fatale per
lui". I quattro fratelli hanno spiegato che "non si tratta di
una protesta contro la giustizia. Per quel risvolto andremo
avanti fino all'ultimo perché crediamo nella sua innocenza, ma -
hanno concluso - chiediamo ai giudici di concedergli i
domiciliari perché possa ricevere le cure e l'assistenza del
caso".
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