Il futuro delle tecnologie non è poi
così lontano e fantascientifico. L'Università con il
Dipartimento di Informatica si sono confrontati stamattina
sull'applicazione dell'Intelligenza Artificiale-IA in sanità. "I
saperi devo saper dialogare tra di loro - ha detto il componente
del consiglio direttivo dell'Anvur-Agenzia Nazionale di
Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, Antonio
Felice Uricchio, già Rettore dell'Ateneo barese - i processi di
innovazione devono precedere le tecnologie che a loro volta
devono essere applicate. In sanità il ruolo del medico cambia,
ma deve sempre governare la diagnosi e crescere affidandosi
sempre più alla rivoluzione tecnologica che già è applicata in
chirurgia grazie alla robotica, in radiologia e in molte branche
trasversali della sanità".
"L'intelligenza artificiale - ha dichiarato il presidente
della scuola di Medicina dell'Università di Bari, Loreto
Gesualdo - è ormai presente nei protocolli perché si sono
sviluppate alcune applicazioni che permettono già di fare
diagnosi istologiche e radiologiche, pertanto il futuro è oggi.
La macchina non sostituirà il medico perché la medicina è
umanesimo e scienza, ma permetterà di dedicare più tempo alla
comunicazione medico-paziente che si è persa nel tempo. Siamo
passati dalla medicina soggettiva alla medicina oggettiva che si
basa sulla medicina delle evidenze che ci ha fatto perdere il
contatto con il paziente. Ora con la medicina affiancata
dall'Intelligenza Artificiale e dalla medicina di precisione il
medico recupererà il rapporto con il paziente che deve essere
visto come persona non come numero".
"L'industria locale investe nell'Intelligenza Artificiale -
ha concluso il presidente di Confindustria Bari-BAT, Sergio
Fontana - occupandosi di protezione dati, innovazione, di
database e di Big data, che garantiranno anche nel settore
sanitario di salvare informazioni e conoscenze per trasmetterle
e riapplicarle attraverso strumentazioni come i robot chirurghi
sui quali già si sta lavorando facendo si che il futuro sia nel
nostro presente".
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