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In evidenza
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In collaborazione con Università di Bari
Fare viaggiare di pari passo la
formazione dei medici con le esigenze di personale nella sanità
pugliese, e scongiurare la chiusura delle scuole di
specializzazione per mancanza dei parametri necessari. Sono
alcuni degli obiettivi del protocollo di intesa siglato oggi tra
la Regione Puglia e le Università di Bari e Foggia. Sono
intervenuti il governatore pugliese, Michele Emiliano, e i
rettori degli Atenei di Bari, Antonio Uricchio, e Foggia,
Maurizio Ricci. Emiliano ha sottolineato "l'anno scorso, a causa
della dimensione delle facoltà di Medicina delle Università di
Bari e Foggia, abbiamo corso il rischio di perdere
definitivamente una serie di scuole di specializzazione che
avrebbero in qualche modo reso difficile, per la Puglia,
laureare e specializzare i medici che ci servono per non avere i
reparti vuoti". "Sommare al numero degli studenti di Bari, il
numero degli studenti di Foggia - ha proseguito - ci rafforza
nel parametro fondamentale per le scuole di specializzazione.
Questa, a mio avviso, è un esempio di competizione
collaborativa". Il governatore ha poi evidenziato che "non ci
sono tagli alla sanità" ma un "migliore utilizzo dei fondi: noi
- ha spiegato - dobbiamo utilizzare il budget che abbiamo e se
lo facciamo, come stiamo facendo, in modo intelligente e
condiviso con il Mef, riusciamo ad assumere altri mille medici e
duemila operatori sanitari"."Da oggi, comunque - ha proseguito
Emiliano - comincia la battaglia per la dignità delle università
del Sud. E sarà una battaglia durissima come la Regione Puglia
sa fare, con tutta l'energia, il garbo e l'approccio tecnico".
"Ognuno - ha evidenziato - può fare il medico dove vuole ma in
teoria noi dobbiamo laureare un numero di medici che è quello
che ci serve per la programmazione di quello che deve avvenire
in Puglia. Quindi il numero chiuso deve essere tarato su questo
non su altri parametri". "Poi - ha sottolineato - le scuole di
specializzazione verranno di conseguenza. E tutti i medici
pugliesi che andranno a lavorare da un'altra parte saranno
compensati dai medici che si sono laureati da un'altra parte".
"L'altro sistema - ha concluso - mira a far chiudere le
università del Sud, cioè mira a portarsi via i laureati, a farli
laureare altrove. Ed è chiaro che quando uno si laurea e
specializza fuori, poi va a lavorare fuori". Uricchio ha
sottolineato l'importanza data nel protocollo alla
"partecipazione alle scelte di governance sotto il profilo del
personale che resta un problema particolarmente sentito proprio
per la riduzione del numero dei medici e questo collo di
bottiglia che si realizza per effetto dei numeri chiusi
particolarmente rigidi: 300 all'università di Bari - ha
ricordato - e 80-90 a Foggia". "Assolitamente insufficienti - ha
sottolineato il rettore - rispetto ai bisogno del sistema
sanitario", aggiungendo che nelle "scuole di specializzazione
uno su due dei medici laureati potrebbe poi accedere". "Oggi -
ha detto Ricci - il vero problema per la comunità è
l'insufficiente numero dei medici, soprattutto dei medici
specialisti. Ecco perché va apprezzato aver previsto, proprio
all'articolo 4 del protocollo, un intervento anche da parte
della Regione Puglia per poter sostenere le scuole di
specializzazione". Il protocollo, è stato sottolineato, prevede
anche lo stanziamento di contributi economici da parte della
Regione Puglia.
In collaborazione con Università di Bari
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