Non comprimere, o peggio annullare,
la competenza della sanità, garantita dal Ssn, in favore di
ambiti meno tutelanti per i malati, come quello dell'assistenza
sociale degli anziani non autosufficienti, come delineato nella
Legge Delega n.33. E' la necessità ribadita dal presidente
della Camera Lorenzo Fontana, e del Ministro della Salute,
Orazio Schillaci nei messaggi inviati al convegno "La non
autosufficienza dell'anziano è un problema di salute", promosso
dal Cdsa, Coordinamento per il diritto alla sanità per le
persone malate e non autosufficienti. che si è svolto a Roma.
"Le parole di Fontana e Schillaci - hanno commentato Maria
Grazia Breda e Laura Valsecchi, rappresentanti del Cdsa - sono
una preziosa conferma dell'esigibilità del diritto alla tutela
della salute degli anziani malati non autosufficienti. I loro
messaggi ribadiscono la necessità di non comprimere, o peggio
annullare, la competenza della sanità, garantita dal Ssn". C'è
il rischio che i malati inguaribili, ha sottolineato Giovanni
Maria Flick, giurista e presidente emerito della Corte
Costituzionale in merito alla legge 33, "vengano considerati non
più malati, quindi nell'ambito dell'articolo 32 della
Costituzione, che assicura la tutela della salute come diritto
fondamentale, ma vengano considerati come un problema sociale da
affidare all'assistenza sociale. La questione è ancora più grave
in un momento, come l'attuale, in cui i livelli essenziali di
assistenza sanitaria e socio-sanitaria sono garantiti per tutti,
per quanto molto meglio attuabili, mentre l'ambito dei Lep (i
Livelli delle prestazioni che concernono tutti i diritti
sociali) è tempestoso, non definito e gravido di problemi.
Uscire dal terreno sicuro del sanitario e del socio-sanitario,
come prospetta la legge 33, equivale a una sottrazione di tutele
per i malati cronici non autosufficienti, che invece vanno
mantenuti nella dimensione di tutela sanitaria per tutte le loro
esigenze". Secondo Piero Secreto, geriatra e consigliere
nazionale Sigot (Società italiana di geriatria ospedale e
territorio) "negli ultimi anni, la tipologia dei pazienti
ricoverati nelle strutture si è modificata in termini di
aumentate necessità sanitarie: sono malati sempre più gravi dal
punto di vista cognitivo e funzionale. Tuttavia, in parallelo
assistiamo allo scivolamento dalla garanzia sanitaria per tutti
i malati e a una selezione all'accesso in base a parametri
socio-economici". L'auspicio del Cdsa, concludono Breda e
Valsecchi, è duplice: nei confronti del Governo "per una
scrittura dei decreti attuativi della legge 33 che riconosca la
piena competenza del Servizio Sanitario Nazionale sui malati non
autosufficienti; nei confronti dei Parlamentari, perché non
abbassino la guardia sul tema fondamentale della tutela della
salute dei malati non autosufficienti, anche con interventi
puntuali di sollecito e indirizzo sulla scrittura dei decreti".
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