Hanno trascorso la notte davanti ai cancelli della dogana nel porto di Cagliari, dormendo per terra uno accanto all'altro così come avevano fatto durante il viaggio della speranza solo qualche giorno prima. Non si ferma la protesta dei migranti, che chiedono di andar via dalla Sardegna, iniziata ieri mattina con l'arrivo a Cagliari di circa 80 stranieri provenienti dalle varie strutture ricettive del nord Sardegna. I profughi - sbarcati insieme ad altri 800 sabato scorso a Cagliari da una nave militare tedesca che li aveva soccorsi a largo delle coste libiche - chiedono di poter lasciare l'isola e raggiungere altre nazioni europee dove si trovano parenti e familiari. I migranti sono però sprovvisti di documenti e, come sottolineato dallo stesso questore, Filippo Dispenza, possono lasciare la Sardegna solo dopo essere stati fotosegnalati, ma rifiutano l'operazione. I profughi conoscono il regolamento di Dublino il quale prevede che il fotosegnalamento sia collegato alla richiesta d'asilo che di fatto li costringerebbe a rimanere in Italia, mentre i loro interessi e affetti sono altrove. La situazione attualmente nel porto cagliaritano è bloccata. Agli stranieri, già da ieri, vengono consegnati viveri e acqua visto che non intendono lasciare l'ingresso delle dogane. Polizia e carabinieri presidiano la zona per evitare incidenti o problemi, anche se la manifestazione si svolge pacificamente.
ALTRI 50 ERITREI PROTESTANO A CARBONIA - Si allarga la protesta dei migranti sbarcati sabato scorso a Cagliari dalla nave militare tedesca che li aveva soccorsi a largo delle coste libiche. Mentre nel capoluogo un'ottantina di profughi è da ieri davanti all'ingresso della dogana al porto, circa cinquanta eritrei da un paio d'ore sono davanti al Commissariato di Carbonia. Le richieste sono praticamente le stesse di quelle degli stranieri che manifestano a Cagliari: vogliono lasciare la Sardegna per raggiungere la Germania o altre nazioni europee, ma sono sprovvisti di documenti e non intendono farsi fotosegnalare. Gli agenti del Commissariato hanno parlato con loro cercando di spiegare la situazione, di fatto bloccata, ma i migranti insistono nel voler partire.
SAP CAGLIARI, POLIZIA AL COLLASSO PER SBARCHI - "La polizia a Cagliari non riesce più a gestire la situazione legata ai migranti". Lo sostiene il segretario provinciale del sindacato di polizia Sap, Luca Agati, che lancia l'allarme sulla situazione che si sta vivendo in città. "Lo sbarco dei 900 migranti di sabato, il successivo arrivo del barcone a Teulada e da ieri la protesta degli stranieri al porto di Cagliari hanno messo in ginocchio il sistema legato alla sicurezza - evidenzia - nonostante i poliziotti cagliaritani, stiano gestendo l'emergenza con altissima professionalità ed impegno". Il Sap aveva espresso perplessità sulla gestione dei migranti in un numero così elevato. "Dal punto di vista tecnico i nostri uffici sono al collasso - sostiene Agati - e in primis l'ufficio immigrazione non riesce con l'organico attuale a sopperire alle incombenze. Non è pensabile poter e voler gestire queste emergenze con il poco personale a disposizione esponendo gli uomini a turni massacranti". E il sindacalista chiede l'intervento del Dipartimento. "Se siamo diventati il "parcheggio" dei migranti nel mediterraneo - sottolinea Agati -, il nostro Dipartimento deve per forza intervenire mandando qui rinforzi, altrimenti rischiamo di soccombere".
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