"Sollecitiamo al presidente
Pigliaru atti di opposizione istituzionale contro l'Operazione
Nato Trident", è quanto ha chiesto Claudia Zuncheddu di
SardignaLibera.
"La Nato, con una delle più imponenti esercitazioni militari
del dopoguerra, la Trident Juncture, mette la Sardegna al centro
della strategia delle esercitazioni di una possibile guerra
mondiale. La Nato, oggi strumento privilegiato delle politiche
degli Usa nei processi di destabilizzazione degli equilibri
mondiali - ha sottolineato Zuncheddu - nonché degli alleati del
Medio Oriente, da Israele alla Turchia, all'Arabia Saudita e ad
altri Stati, si pone in netto contrasto con gli interessi degli
alleati europei e del mondo islamico non ostile all'Europa.
L'Italia ancora una volta subalterna agli Usa, già nel 2013
offrì il proprio sostegno per le esigenze strategiche e di
addestramento di guerra al centro del Mediterraneo, garantendo
il supporto di basi e poligoni in Sardegna. Oggi l'Isola sarà
investita dalle esercitazioni più pesanti e mai viste in
precedenza. Di fronte alle denunce dei sardi, di associazioni e
movimenti, in testa il Comitato Gettiamo le Basi, si sollecita
il presidente Pigliaru a non sottovalutare la portata
dell'evento e avvalendosi del diritto di opposizione, previsto
dalla Legge, a impugnare il decreto a salvaguardia dell'Isola".
"Dei 15 giorni previsti per il ricorso al Consiglio dei
ministri ne sono già passati dieci. La Regione - ha aggiunto
Zuncheddu - non può rassegnarsi e sostenere che 'il ministero
della Difesa ha approvato in via definitiva il Decreto e nulla
si può fare'. Il Decreto è del 25 settembre e solo dopo quattro
giorni sono iniziate le esercitazioni, in violazione delle L.
898/76, L. 104/1990, che prevedono 15 giorni per eventuali
opposizioni".
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