E' durata il tempo di una primavera e di un'estate, con un breve assaggio di autunno, la segreteria nazionale del Partito Sardo d'Azione di Giovanni Columbu. Eletto il 14 marzo a Ghilarza, con un blitz del Consiglio nazionale che aveva lasciato di stucco il segretario-presidente Giacomo Sanna, Columbu ha dovuto conciliare i pesanti impegni di partito con quelli altrettanto impegnativi del suo lavoro di regista cinematografico e ha accolto la sua candidatura alla presidenza da parte dell'ala maggioritaria del partito che fa riferimento al consigliere regionale Christian Solinas come una sorta di liberazione da un impegno diventato troppo gravoso. Il risultato della sfida con il sassarese Gianuario Fiori, candidato della lista sostenuta dal capogruppo in Consiglio regionale Angelo Carta, era scontato. Il responso poco prima delle 22 di ieri: 133 voti per lui, 112 per il suo rivale. Con lo stesso voto è stato eletto anche il nuovo consiglio nazionale: 40 consiglieri alla lista di Christian Solinas, 33 a quella di Angelo Carta, sostenuta anche da Giacomo Sanna. Aprendo il congresso l'ex segretario ed ex presidente del Psd'Az aveva annunciato il suo ritiro dalla corsa alla dirigenza del partito, ma non ha certo rinunciato a dire la sua. Contestando, per esempio, la decisione di non votare ieri la mozione che di fatto in caso di approvazione avrebbe impegnato i sardisti a non stringere alcuna alleanza con i "partiti italiani ". "Mai successo nei nostri congressi che prima si eleggano i dirigenti e poi si scelga la linea politica. Qualcuno evidentemente vuole tenersi le mani libere", ha commentato con i giornalisti mentre i delegati votavano. Dopo la proclamazione, Columbu ha lanciato un appello all'unità del partito. Per la risposta, bisognerà attendere l'esito del Consiglio nazionale che a breve scadenza dovrà eleggere anche il nuovo segretario.
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