Non ci sarà la colata di cemento che
doveva invadere la zona costiera di Capo Malfatano, una delle
più incontaminate e belle della Sardegna, con 190mila metri cubi
di costruzioni, pari a 15 palazzi di 10 piani, esentati da ogni
forma di controllo sull'impatto ambientale da una serie di atti
amministrativi 'patrocinati' dalla Regione e dal comune di
Teulada per costruire senza vincoli, con il consenso delle
soprintendenze delle Province di Cagliari e Oristano e del
ministero dei Beni culturali. Lo ha deciso la Cassazione che ha
confermato la vittoria contro gli insediamenti turistici
'selvaggi' ottenuta davanti al Consiglio di Stato da Italia
Nostra, il 9 gennaio 2014, con un verdetto che ricalcava quello
emesso dal Tar Sardegna il 6 febbraio 2012. La Suprema Corte ha
infatti rigettato il ricorso della Sitas, la Società Iniziative
Turistiche Agricole Sarde in liquidazione che aveva predisposto
il piano di lottizzazione articolato in cinque comparti esentati
dalla valutazione di impatto ambientale.
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