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Università: in 4000 per dire no ai tagli

Università: in 4000 per dire no ai tagli

Corteo a Cagliari. Del Zompo, 'abbiamo pagato più di tutti'

CAGLIARI, 21 marzo 2016, 17:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un'invasione di professori e studenti universitari per dire no ai tagli del governo agli atenei e chiedere rispetto per il diritto allo studio: in quattromila sono partiti dal Rettorato e sono arrivati in Municipio, passando per via Santa Margherita e il Largo Carlo Felice.

Una protesta pacifica "per una nuova primavera dell'Università". In testa il rettore Maria Del Zompo e il sindaco Massimo Zedda. "Siamo quelli che hanno pagato di più - ha detto la prof. Del Zompo durante la marcia di protesta organizzata in concomitanza con analoghe manifestazioni in tutta Italia - e nessuno mi può smentire. Vogliamo giustizia per le borse di studio, vogliamo giustizia sui finanziamenti che garantiscono il futuro dell'ateneo".

In testa i docenti, in mezzo al corteo gli studenti: "Giù le mani dell'Università", hanno scandito più volte durante la marcia. Il corteo ha terminato la sua marcia nell'ingresso del Municipio in via Roma. "Non è una battaglia dell'ateneo - ha detto il sindaco - ma di tutta la città: noi staremo sempre al vostro fianco". Ribaditi nei volantini distribuiti durante la passeggiata le motivazioni della protesta. Con numeri pesanti: la riduzione nazionale delle borse di studio fa sì che in Italia solo il 7% riceva una borsa: a Cagliari nel 2015 ben 450 studenti hanno rinunciato agli studi. Una giornata di mobilitazione che continua nel pomeriggio con un'assemblea nell'aula magna del Rettorato.

Tema dell'incontro: "Per una nuova primavera dell'Università pubblica: in difesa del diritto di tutti all'alta formazione e del ruolo strategico dell'assemblea". Un appello è già stato rivolto a Roma: "La nostra richiesta di giustizia per l'isola- spiega l'ateneo- e la città di Cagliari sta trovando accoglienza presso il governo: abbiamo bisogno del sostegno di tutti perché questa richiesta nell'interesse di tutti possa trasformarsi in atti concreti".

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