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Giovani uccisi: Cubeddu e Pinna non rispondono al Gip

Giovani uccisi: Cubeddu e Pinna non rispondono al Gip

I due cugini sono accusati degli omicidi dello studente di Orune Gianluca Monni, 19 anni, e del 28enne di Nule Stefano Masala

NUORO, 28 maggio 2016, 21:02

Redazione ANSA

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Arresti per omicidi Orune e Nule, conferenza stampa a Nuoro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Arresti per omicidi Orune e Nule, conferenza stampa a Nuoro - RIPRODUZIONE RISERVATA
Arresti per omicidi Orune e Nule, conferenza stampa a Nuoro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alberto Cubeddu, il 21enne di Ozieri (Sassari) arrestato due giorni fa insieme al cugino 18enne Paolo Enrico Pinna di Nule (Sassari), non ha risposto alle domande del Gip Mauro Pusceddu nell'interrogatorio di garanzia avvenuto stamattina nel carcere nuorese di Badu 'e Carros.

I due cugini sono accusati degli omicidi dello studente di Orune Gianluca Monni, 19 anni, e del 28enne di Nule Stefano Masala, il cui cadavere non è mai stato ritrovato e sul quale i due giovani avrebbero voluto far ricadere le colpe del delitto del 19enne. All'interrogatorio ha assistito anche il pm di Nuoro Andrea Vacca, che ha coordinato l'inchiesta, e il difensore di Cubeddu, l'avvocato Mattia Doneddu. "La scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere - ha spiegato il legale - è stata dettata dal fatto che non abbiamo ancora gli atti posti alla base dell'ordinanza di custodia cautelare". L'avvocato ha anche annunciato il ricorso al tribunale del riesame per la scarcerazione del suo assistito.

Anche Paolo Enrico Pinna ha deciso di non parlare davanti al Gip Stefania Palmas nel tribunale dei minori di Sassari, dove questo pomeriggio si è svolto l'interrogatorio di garanzia. Pinna, minorenne all'epoca dei fatti, è arrivato a Sassari dal carcere minorile di Quartucciu dove è detenuto, accompagnato dall'avvocato Agostinangelo Marras. "Il ragazzo si è avvalso della facoltà non rispondere - ha spiegato il legale - per il fatto che ancora non conosciamo i dati alla base dell'ordinanza di custodia cautelare". L'avv. Marras ha aggiunto che "il giovane è provato da questa situazione che gli è capitata e da questi due giorni di carcere". Quanto alla strategia difensiva il legale ha detto: "Nei primi giorni della prossima settimana, non appena verrò a conoscenza degli atti a base dell'ordinanza, valuterò se ricorrere al tribunale del riesame e chiedere la scarcerazione del ragazzo".

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