Nasce la Fondazione Pinuccio Sciola. Con i suoi murales ha trasformato San Sperate in un paese museo e le sue pietre sonore sono apprezzate in tutto il mondo. Sono due tra i numerosi interventi artistici scaturiti dalla creatività dello scultore sardo di fama internazionale. Il suo immenso patrimonio, la memoria, le sue opere e la sua importante e preziosa impronta artistica ora saranno tutelate, promosse e valorizzate.
La Fondazione arriva a due mesi dalla scomparsa dell'artista eclettico che ha tirato fuori l'anima dalle pietre e svelato le loro proprietà sonore. Avrà sede nella casa-studio di San Sperate, "dal portone sempre aperto" per accogliere artisti e amici da ogni parte del mondo. Voluta dallo stesso Sciola nel suo ultimo periodo di vita, ora la Fondazione è realtà per volontà dei figli Chiara, Tomaso e Maria che fanno parte del Consiglio di amministrazione.
Nella fase iniziale gli obbiettivi sono far diventare lo stabile una casa museo e dare vita al suo grande sogno, un'opera d'arte collettiva di 240 chilometri lungo la strada Statale 131 che possa unire la Sardegna attraverso l'apporto anche di artisti locali, nazionali e di spessore internazionale. Presto saranno avviati il censimento e la catalogazione di opere e documenti, taccuini, schizzi, fogli con idee di lavoro abbozzate, disegni, scritti, lettere, sparsi sul tavolo di lavoro in quel disordine che rimarrà immutato come era quando l'artista era in vita.
Il patrimonio della Fondazione, inizialmente, comprende la casa dello scultore e alcune delle opere più importanti di cui i figli hanno voluto privarsi a beneficio dell'istituzione. "Da babbo abbiamo ereditato il patrimonio non solo artistico, ma di relazioni e amicizie che ha creato negli anni - racconta Tomaso, il secondogenito e presidente della Fondazione, in occasione della presentazione nella sala consiliare del Comune di San Sperate - Ti guardava negli occhi, ti stringeva la mano e trasmetteva carica ed energia, chi lo ha conosciuto sa di cosa parlo".
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