"In Italia c'è molto da fare sul tema delle riconversioni e delle riorganizzazioni, sulla possibilità di estrarre da sistemi complessi in difficoltà le parti che possono essere salvate". L'ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, visitando all'interno del polo industriale di Porto Torres la fabbrica di Isolex, specializzata in sistemi innovativi di isolamento.
Nata per iniziativa di un gruppo di lavoratori di una società che operava nello stesso settore, oggi l'azienda punta ai mercati internazionali e scommette su prodotti industriali tipicamente sardi, come il sughero. E' la risposta al licenziamento e alla mancanza di opportunità in un territorio piegato dai fallimenti industriali e dove solo ora muovono i primi passi i progetti di bonifica ambientale, con gli operai che hanno investito la propria liquidazione e le spettanze per la mobilità anticipate dall'Inps.
"Esistono strumenti ed esiste la volontà del governo di individuarne di nuovi - ha sottolineato il ministro - vogliamo favorire la nascita di nuove imprese e di startup con un orientamento ambientale sempre più preciso". Poletti è accompagnato nella visita dal governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, dall'assessore dell'Industria Maria Grazia Piras e dal sindaco 5 stelle di Porto Torres Sean Wheeler.
DA AZIENDE FALLITE C'E' SEMPRE QUALCOSA DA SALVARE - "In Italia abbiamo un'attitudine non buona, quando un gruppo industriale va in difficoltà si lascia perdere tutto. Ma da un gruppo che fallisce c'è sempre qualcosa da salvare, occorre quindi investire".
Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, durante la visita al polo industriale di Porto Torres, in particolare alla Isolex, azienda nata da ex lavoratori licenziati. "Esistono parti che possono essere isolate, protette e rilanciate, ma bisogna avere la pazienza e la voglia di reinvestire", è l'appello rivolto dal ministro ai lavoratori del comparto e al tessuto imprenditoriale del Paese.
CHIMICA VERDE, ITALIA PRIMA PER INVESTIMENTI - "La chimica oggi vuol dire chimica verde, l'Italia è stato uno dei primi Paesi a investire e a essere impegnata sul tema della ricerca e dell'innovazione".
Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, che nell'ambito della sua visita al polo industriale di Porto Torres ha fatto tappa negli stabilimenti di Matrìca, la newco fondata da Eni e Novamont per rilanciare il petrolchimico attraverso la riconversione green dell'attività. "C'è il tema dell'impatto ambientale e quello della competitività globale - sottolinea Poletti - ma questo è un settore che per noi rappresenta una vocazione naturale e dobbiamo riuscire a farlo crescere".
PIGLIARU, CHIMICA VERDE OCCASIONE DA NON PERDERE - "Su Matrìca sono molto fiducioso e ottimista, siamo in continuo contatto col governo e vedo un grande interesse su un investimento che viene percepito come strategico per la Sardegna e per l'Italia".
L'ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che oggi ha accompagnato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali in visita al polo industriale di Porto Torres per conoscere da vicino la storia di Isolex e Turris Sleeve, due società nate dalle ceneri di altre imprese grazie all'intervento diretto dei dipendenti che hanno trasformato le anticipazioni ottenute sulla mobilità per ricreare il capitale sociale e rilanciare attività innovative nel campo dell'isolamento termico e dell'etichettatura. "Quello della chimica verde è uno dei pochi settori in cui l'Italia è leader a livello tecnologico - ha aggiunto Pigliaru - e c'è da parte di tutti una consapevolezza che si tratti di una occasione da non perdere".
ISOLEX E TURRIS SLEEVE, GLI OPERAI DIVENTANO SOCI - Si chiamano Isolex e Turris Sleeve le due cooperative di Porto Torres che oggi hanno ricevuto la visita del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti. Si tratta di due storie parallele di rinascita aziendale prodotta dall'intraprendenza, dal coraggio e dalla lungimiranza dei lavoratori.
I dipendenti di due società finite in difficoltà assieme all'intero sistema industriale ricompreso nel polo petrolchimico del Nord Ovest Sardegna hanno messo a repentaglio le loro risorse. Licenziati, hanno chiesto e ottenuto un'anticipazione sulla mobilità e l'hanno trasformata in capitale sociale.
Turris Sleeve è una cooperativa di dirigenti, impiegati e operai fuoriusciti dal petrolchimico. Oggi si offre al mercato internazionale con la produzione di etichettature bio, peraltro strettamente connettibile con lo sviluppo di Matrìca, la newco creata da Eni e Novamont per gestire l'ambiziosa partita della chimica verde in Italia.
La cooperativa Isolex, invece, ha attualmente 20 soci lavoratori, 19 dei quali provenienti dalla ex "Isolanti Italiani", più quattro dipendenti e 24 agenti commerciali sparsi per l'Italia. Producono sistemi isolanti innovativi, utilizzano il sughero e dal punto di vista energetico approvvigionano gli impianti con 9.500 metri quadrati di pannelli fotovoltaici.
"La cooperazione rappresenta la possibilità concreta di uscire dalla crisi", è il messaggio lanciato da Legacoop al termine dell'iniziativa "Ricostruire il lavoro", dedicata ai due casi di Porto Torres. "Salvare il proprio lavoro e rimboccarsi le maniche per non vivere di assistenza è una sfida importante, i lavoratori di Isolex e Turris Sleeve hanno fatto proprio così", afferma Claudio Atzori, presidente regionale di Legacoop. "È necessario parlare di progetti e programmazione - sottolinea - il nostro sistema assicura un elevato numero di posti di lavoro alla Sardegna, vogliamo continuare a farlo nel segno dell'innovazione".
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