Gli esperti e gli ispettori del Ministero e dell'Ufficio scolastico regionale sono già al lavoro a Muravera, nell'istituto scolastico in cui sono iscritte le protagoniste del video, diventato virale su Facebook e poi rimosso, in cui una "bulletta" aggredisce una coetanea mentre i compagni osservano senza intervenire. Come annunciato dalla ministra dell'Istruzione Stefania Giannini, la task force è composta da psicologi, educatori del servizio Sos Telefono azzurro e docenti dell'Università degli studi di Firenze.
"Gli esperti del Telefono azzurro - spiega il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani - hanno iniziato un lavoro con i ragazzi di tutte le prime e seconde classi dell'istituto. Un intervento di tipo formativo sulle tematiche del bullismo e cyberbullismo, un'opera di riflessione anche insieme ai docenti della scuola". Sono arrivati anche due esperti del Ministero che hanno incontrato i rappresentati dell'istituto e il referente dell'Ufficio scolastico regionale che si occupa della prevenzione al bullismo.
A Muravera è giunta anche Ersilia Menesini, docente del dipartimento di Scienze ella formazione e Psicologia dell'Università di Firenze che incontrerà insegnanti, studenti e genitori per discutere del fenomeno. L'istituto, intanto, ha preso contatti con i servizi sociali del Comune di Muravera che seguivano già la ragazza protagonista dell'aggressione.
"Stiamo lavorando e concordando un percorso per il rientro a scuola della ragazza", sottolinea Feliziani. Dal giorno della pubblicazione del video su Facebook, infatti, non è più tornata sui banchi di scuola. "E' stato anche pianificato un ciclo di interventi da parte della Cooperativa Passaparola che già opera sul territorio, incontri con i ragazzi e con i docenti per favorire i processi di formazione ed educazione alla legalità. La task force del Ministero ultimerà la sua visita in giornata. "Ci manterremo sempre in contatto - assicura Feliziani - è possibile una nuova visita degli esperti tra due mesi".
IL LAVORO DEL TELEFONO AZZURRO - Un confronto diretto con ragazzi, insegnanti e genitori in cui definire le caratteristiche del bullismo, le motivazioni, il ruolo dei protagonisti e degli osservatori, cercando di fare leva sulle risorse positive dei più giovani.
È l'attività svolta in questi giorni dagli operatori del Telefono Azzurro, arrivati all'istituto alberghiero di Muravera con la task force del Ministero dell'Istruzione dopo il video choc su Facebook che ha documentato un grave episodio di bullismo tra due ragazzine della scuola. Due i fronti di intervento degli esperti del Telefono Azzurro, uno rivolto ai giovani, l'altro agli adulti, insegnanti e genitori.
"Le attività formative per i ragazzi sono dirette non solo a coloro direttamente coinvolti negli episodi di bullismo, ma anche e soprattutto al gruppo dei compagni e degli osservatori - spiegano gli operatori dell'associazione riferendosi al caso specifico di Muravera - Una 'maggioranza silenziosa' che ha assistito all'episodio di prepotenza, girando un video e diffondendolo poi in rete.
Le attività mirano a far leva sulle risorse positive dei ragazzi, sui valori del rispetto e della tolleranza, sulla loro capacità di provare empatia per i compagni in difficoltà". Durante gli incontri vengono privilegiati lavori di gruppo, che facilitano l'instaurarsi di un clima di ascolto attivo e di cooperazione.
"Anche gli insegnanti e i genitori sono protagonisti fondamentali per il contrasto e la prevenzione di questi fenomeni - sottolineano ancora gli specialisti - in quest'ottica, Telefono Azzurro ritiene fondamentale un momento di condivisione dell'esperienza fatta in classe con i ragazzi, per aiutarli a riconoscere segnali di disagio e offrire loro strumenti per la prevenzione di situazioni a rischio".
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