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Legacoop: Negrini,crisi? Guardiamo oltre

Legacoop: Negrini,crisi? Guardiamo oltre

Tra nuove realtà anche l'accoglienza ai migranti

CAGLIARI, 03 novembre 2016, 20:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cooperazione colpita dalla crisi un pò in ritardo. Ma pur sempre colpita, anche se non affondata. Ora si scorge la fine. Ma bisogna ancora stringere i denti. È il messaggio lanciato a Cagliari dal vicepresidente nazionale di Legacoop, Roberto Negrini, in occasione dei 130 anni di vita dell'organizzazione. Le cifre: 15mila aderenti, 85 miliardi di fatturato (con un aumento del 4% nel 2015), 500mila occupati (+2,5% nel 2015), 9,4 milioni di soci.

"Siamo in una fase di passaggio, si intravede uno spiraglio - spiega Negrini all'ANSA, prima del via alla tre giorni di incontri e dibattiti in programma nel capoluogo nella sede della Fondazione Sardegna - la crisi si è palesata un pò in ritardo nel nostro mondo. Causando danni soprattutto nel settore delle costruzioni e nel comparto che gravita intorno alla casa. Pensiamo al ridimensionamento in alcune zone storicamente forti, come l'Emilia Romagna, nel settore degli infissi".

I segnali di ripresa? "Soprattutto nella ristorazione e nell'agroalimentare. Ma anche il sociale ha tenuto", precisa il vicepresidente. Legacoop guarda comunque avanti. "Dal 2008 a oggi ci siamo occupati di uscire dalla crisi, ora vediamo un pò di luce. Abbiamo la necessità di avere un pensiero 'lungo' - argomenta Negrini - capire la visione dei mercati e mettere dentro la nostra idea cooperativa. Dobbiamo creare una nuova leva di cooperatori, ma anche 'contaminarci'.

Per questo con la biennale della cooperazione ci siamo confrontati con la politica, con l'economia. Dobbiamo essere diversi, ma uguali. Avere ad esempio una moralità: rimettere sempre i soci al centro". Tra le scommesse del futuro anche quella dell'accoglienza dei migranti. "Siamo stati sempre vicini ai più indifesi dai tempi delle lotte operaie - sottolinea il dirigente di Legacoop - Ora, di fronte a questa emergenza, siamo pronti a mettere la nostra esperienza e la nostra professionalità". Infine una proposta pensando alla Sardegna: "Fra sei anni si celebreranno i cento anni della nascita di Enrico Berlinguer: dobbiamo organizzare un grande appuntamento in Sardegna", suggerisce Negrini.

LEGACOOP SARDEGNA, 800MLN FATTURATO E 17MILA OCCUPATI - Ottocento milioni di fatturato e diciassettemila occupati, la stragrande maggioranza a tempo indeterminato. E pezzo importante dell'economia sarda nell'agroalimentare, soprattutto nel latte ovino (63 per cento del mercato) e nel formaggio ovino (quasi 70 per cento). Sono le ultime cifre di Legacoop Sardegna illustrate durante la prima delle tre giornate di celebrazioni per i 130 anni della organizzazione.

Le iniziative - dibattiti, incontri, tavole rotonde - sono in corso a Cagliari nella sede della Fondazione di Sardegna. Presenti nella sessione pomeridiana anche il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e l'assessore regionale dell'Agricoltura Elisabetta Falchi. Altre cifre: quasi una cooperativa in ogni paese dell'isola e settecentotrenta associate presenti in tutto il territorio. La crisi? "C'è e si sente - ha spiegato il presidente regionale di Legacoop Claudio Atzori - ma sul piano occupazionale abbiamo retto, anzi abbiamo guadagnato qualcosa.

Alcuni settori hanno accusato il colpo, penso a servizi e pesca, altri hanno guadagnato, come le cooperative sociali e agroalimentari. Crollata anche l'edilizia, anche se in questo comparto registriamo la nascita di qualche nuova cooperativa. Così come ci sono segnali di ripresa con due nuove cooperative che hanno avviato iniziative industriali".

Il futuro non è, secondo Legacoop, nel chilometro zero. "Fa aprire qualche mercatino, noi invece siamo per il chilometro illimitato - sottolinea Atzori - Anche cercando una sponda nelle consolidate realtà industriali. La Cina è il nuovo mercato, ma già siamo in Nord e Sud America, Canada sino ad arrivare all'Australia. Le nuove realtà? Aggregazione, fusione ed eliminazione dei limiti strutturali".

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