Una lettera aperta alla procura della Repubblica e alle istituzioni per denunciare i ritardi negli interventi di bonifica delle discariche abusive di amianto sparse nelle campagne e in diverse spiagge dell'oristanese, e per sollecitare una risposta all'esposto presentato cinque anni fa con la richiesta di fare luce sulle "decine di morti" e su eventuali responsabilità dei due stabilimenti, la Cema sarda di Marrubiu e la Sardit di Oristano, nei quali si lavorava il cemento amianto. L'iniziativa è dell'Associazione ex esposti amianto Sardegna (Areas) guidata dall'ex sindacalista ed ex operaio della Sardit Giampaolo Lilliu.
"Con questa lettera - ha spiegato Lilliu - vogliamo puntare il dito contro l'immobilismo delle istituzioni, delle amministrazioni e degli enti preposti alla difesa della salute e chiedere per il 2017 il loro massimo impegno nella lotta contro la fibra killer".
Nel mirino dell'Areas anche la procura: "Dopo cinque anni di attesa - ha sottolineato Lilliu - non siamo più disponibili ad accogliere ulteriori silenzi e per questo sollecitiamo il procuratore a rispondere alla richiesta di giustizia delle famiglie dei lavoratori morti per la esposizione alle fibre di amianto negli stabilimenti di Marrubiu e di Oristano".
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