L'incanto di una fiaba in musica ha aperto ieri sera a Cagliari la nuova stagione di Lirica e Balletto. Il Teatro Lirico ha puntato per la prima su un'opera rara, "La bella dormente nel bosco". La fiaba di Perrault musicata da Ottorino Respighi ha trasportato il numeroso pubblico in un'atmosfera magica tra fate, streghe, animali parlanti, antichi castelli, boschi misteriosi, incantesimi e miracoli d'amore.
La partitura di Respighi crea immaginari fiabeschi. La storia della bella principessa che si addormenta dopo essere stata punta dal fuso e si risveglia con il bacio del principe diventa spunto per un gioco di continue citazioni di stile musicale che attraversano la storia del melodramma e culmina con l'irrompere delle sonorità novecentesche nella festa nuziale dove si danza a ritmo di un trascinante foxtrot. La principessa Aurora, nel libretto di Gian Bistolfi, dorme per tre secoli e si risveglia ai primi del Novecento. La magia di un poetico racconto per quadri rivive sulla scena grazie all'originale allestimento firmato da Leo Muscato ben sostenuto dalla direzione musicale di Donato Renzetti.
Il maestro concertatore e direttore ritorna a Cagliari dopo il successo dello scorso anno dell'apertura di Stagione con un'altra opera poco rappresentata di Respighi, La Campana Sommersa, allestimento cagliaritano che a marzo e aprile sarà rappresentata alla New York City Opera. Importante protagonista anche il coro diretto da Gaetano Mastroiaco. Il sovrintendente Claudio Orazi lo aveva annunciato: "Per i prossimi quattro anni apriremo il cartellone del Lirico con un titolo italiano del Novecento".
Nel cast emerge l'interpretazione musicale e teatrale di Shoushik Barsoumian nel ruolo della Fata Azzurra, accanto a Veta Pilipenko, Lara Rotili e Angela Nisi e Claudia Urru e a Antonio Gandìa e Vincenzo Taormina. Numerose e suggestive le atmosfere richiamate dalle scene di Giada Abiendi, i costumi di Vera Pierantoni Giua, il gioco di luci di Alessandro Verazzi, i video di Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii e le coreografie di Luigia Frattaroli. Piccole protagoniste di un gioco coreografico sono state le bambine danzatrici.
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