"Sa paradura" in aiuto degli allevatori del centro Italia che hanno perso tutto a causa del terremoto. L'antichissima tradizione del mondo agro pastorale sardo rivivrà il 9 aprile a Cascia per iniziativa di Coldiretti Sardegna, del gruppo musicale Istentales di Nuoro, con la collaborazione di Prociv Italia, del Casiss (Corpo ausiliario di soccorso internazionale San Silvestro), dell'azienda Carni Sarde.
L'istituto prevede che, in casi di estrema necessità, quando un pastore perdeva il suo gregge per calamità naturali, i colleghi gli davano la possibilità di ricominciare donando ognuno una pecora. Questo accadrà anche a Cascia dove arriveranno mille pastori sardi e mille pecore. L'iniziativa è stata lanciata oggi, con due mesi d'anticipo, per dare la possibilità agli allevatori di aderire. "Nonostante la crisi sarda del comparto diamo vita a questa campagna per non far mancare il sostegno agli amici pastori colpiti dal terremoto del centro Italia", ha detto il presidente Coldiretti, Battista Cualbu.
Una precedente iniziativa, nel 2009, era stata avviata in occasione del sisma dell'Aquila. Fra gli organizzatori anche Gigi Sanna, leader degli Istentales: "E' importante trasmettere un segnale di solidarietà proprio da un popolo trascurato come il nostro". Durante "Sa paradura" il gruppo musicale nuorese si esibirà in un concerto "dove porteremo anche una canzone scritta con Roberto Vecchioni e Tullio De Piscopo".
A segnalare la situazione di Cascia a Sanna è stato Emilio Garau di Prociv Italia: "Da subito siamo stati impegnati nei territori colpiti, abbiamo visto tanti capi di bestiame deceduti, così ho pensato a Sa paradura". Ad accompagnare i pastori anche un camion di foraggio messo a disposizione da Carni Sarde, mentre il Casiss fornirà 1.500 euro in buoni carburante. Al termine della conferenza stampa oggi si è collegato in teleconferenza il sindaco di Cascia, Gino Emili: "Non ho parole per ringraziare, questo gesto ci darà un grande sollievo".
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