Il Comune di Mandas può affiggere il crocifisso in tutti gli edifici pubblici. Lo ha stabilito il Tar della Sardegna che ha respinto, dichiarandolo improcedibile, il ricorso presentato dall'Uaar, Unione Atei ed Agnostici Razionalisti, contro l'ordinanza emessa dall'amministrazione comunale il 23 novembre 2009. Il provvedimento del sindaco, che prevedeva anche la sanzione amministrativa di 500 euro a carico dei trasgressori, era stato poi revocato a seguito del ricorso, ma l'Uaar aveva comunque voluto proseguire nella causa.
I giudici della seconda sezione, pronunciandosi contro l'associazione, ricordano che "la Grande Camera della Corte europea per i diritti dell'uomo, nel 2011, ha assolto l'Italia dall'accusa di violazione dei diritti umani per l'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche, affermando che la cultura dei diritti dell'uomo non deve essere posta in contraddizione con i fondamenti religiosi della civiltà europea, a cui il cristianesimo ha dato un contributo essenziale. La Corte ha evidenziato inoltre che, secondo il principio di sussidiarietà - spiega ancora il Tar - è doveroso garantire ad ogni Paese un margine di apprezzamento quanto al valore dei simboli religiosi nella propria storia culturale e identità nazionale e quanto al luogo della loro esposizione; in caso contrario, in nome della libertà religiosa si tenderebbe paradossalmente invece a limitare o persino a negare questa libertà, finendo per escluderne dallo spazio pubblico ogni espressione". In questo senso il crocifisso non viene considerato dai giudici di Strasburgo "un elemento di indottrinamento, ma espressione dell'identità culturale e religiosa dei Paesi di tradizione cristiana".
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