Presidio, questa mattina, dei
lavoratori dell'Ufficio di esecuzione penale esterna (Uepe) di
Cagliari, che si occupa di gestire l'applicazione delle misure
alternative alla detenzione. Gli operatori si sono riuniti
davanti alla sede di via Peretti in un'assemblea unitaria
organizzata da Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Pa. Un incontro che ha
portato ad una decisione: la richiesta di incontro al prefetto
mercoledì prossimo, in occasione di un secondo sit-in.
La ragioni della mobilitazione sono legate alle condizioni di
disagio nelle quali operano i 47 lavoratori, che denunciano
problemi relativi alla salute e alla sicurezza così come carenze
nell'organizzazione del lavoro e nella gestione dei servizi.
"L'attuale sistemazione logistica - denunciano i sindacati - è
inadeguata a garantire il regolare svolgimento delle attività
istituzionali: i funzionari sociali operano in spazi ristretti e
privi di adeguati locali per i colloqui".
Secondo i rappresentanti dei lavoratori, "la sede
dell'Ufficio non ha un impianto di climatizzazione funzionante
ed è scarsamente rispondente a quanto la normativa prevede in
materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori". I
sindacati fanno sapere che i lavoratori continuano a svolgere il
loro lavoro "cercando di improntare l'attività al massimo
livello di professionalità possibile ma è evidente che il
persistere di tali condizioni operative finirà per incidere,
oltre che sulla condizione fisica e mentale degli operatori,
anche sulla qualità del lavoro e del servizio offerto".
I sindacati di categoria hanno chiesto un incontro al
prefetto e al direttore dell'Uepe di Cagliari, con l'obiettivo
di capire le ragioni che determinano questa situazione,
giudicata "insostenibile", e trovare una soluzione.
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