Alla mostra del cinema di Venezia
un film degli studenti dell'Università di Cagliari. L'opera è
stata realizzata con il regista Enrico Pau nell'ambito del
laboratorio di regia Dipartimento di Storia, Beni Culturali e
Territorio (Celcam).
"L'ultimo miracolo" sarà uno degli eventi speciali della 32/a
settimana internazionale della critica. Gli studenti hanno
lavorato fianco a fianco al regista e alla troupe di
professionisti per elaborare la sceneggiatura, supportare nelle
riprese e nella produzione, gestire gli aspetti organizzativi.
Accanto al Celcam, nella produzione e gestione del progetto, il
circolo studentesco Notorius e la casa di produzione Francesco
Piras Studio. Al sostegno dei costi di produzione hanno concorso
inoltre la Regione Autonoma della Sardegna. Assessorato della
Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione spettacolo e
Sport, con i fondi per la didattica del cinema (LR 15/2006) e
l'ERSU di Cagliari con i fondi per le associazioni studentesche.
"Nato come progetto didattico all'Università di Cagliari,
L'Ultimo Miracolo - dichiara il regista - è ispirato liberamente
a una favola popolare siciliana. Con questo cortometraggio torno
a raccontare una favola urbana, torno nelle periferie della mia
città, ritorno al rumore del mare, alla mia passione per la
musica e a quella, profonda, per gli ultimi e i dimenticati".
Il cortometraggio, della durata di 20 minuti, racconta la
storia di un Cristo rimasto sulla terra dopo la resurrezione,
che ormai vecchio e cadente ha dimenticato come si fanno i
miracoli. L'incontro casuale con un giovane e talentuoso
fischiettista che non riesce più ad essere intonato, lo porterà
a voler riprendere. Cerca così di camminare sulle acque ma senza
riuscirci, allora, con Pietro, che lo segue ovunque per una
Cagliari assolata e sospesa, decide di prendere i soldi dalla
cassetta delle offerte di una chiesa per affidarsi ai miracoli a
pagamento di un ciarlatano.
L'ultimo miracolo avverrà davanti al mare, dentro una grotta,
in mezzo alla natura, il fischio tornerà intonato, ma niente
sarà più come era prima.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA