Cala Biriola è un piccolo angolo di paradiso, una perla nel golfo di Orosei, sulla costa centro orientale della Sardegna, che nei mesi estivi rischia di esplodere per le troppe barche e per l'enorme numero di visitatori che vi accorrono. Per questo il sindaco di Baunei, Salvatore Corrias, ha deciso con una ordinanza di limitare gli accessi, facendo di Cala Biriola, la prima spiaggia in Italia a numero chiuso: 300 fortunate persone al massimo potranno stare sulla spiaggia che la maggior parte dei visitatori raggiungono via mare, per poterci arrivare via terra bisogna partire dal cuore del Supramonte e camminare per ore.
Una disposizione già tentata nella riviera ligure non riuscita, però, a causa dell'alt imposto ai sindaci dal prefetto. "Tutta la costa per migliaia di ettari rientra dentro un sito di interesse comunitario per il suo pregio naturalistico - ha spiegato all'ANSA il sindaco Corrias -. Negli ultimi anni stiamo assistendo a un sovraffollamento della spiaggia".
"Come amministrazione abbiamo ritenuto di far rispettare il discorso della sostenibilità ambientale, ma anche di offrire un servizio a chi arriva", ha sottolineato il sindaco. La caletta di Cala Biriola si trova a metà strada fra Cala Goloritzè, un'altra perla del Golfo su cui è già vietato l'arrivo dei natanti, e Cala Luna, altro luogo incantevole. Ha ciottoli bianchi e il suo specchio d'acqua ha colori sgargianti che sfumano dal turchese al verde smeraldo e dall'azzurro al blu intenso. A fare rispettare il limite imposto dal sindaco ci sono due operatori turistici che fungono da guardie.
"Gli arrivi sia delle persone che dei natanti devono essere proporzionati alla capienza della spiaggia - ha detto il sindaco - puntiamo in futuro a un sistema di prenotazioni. Un discorso che facciamo già con le barche consorziate dell'associazione 'Costa di Baunei' per le gite organizzate. La regolamentazione degli accessi a Cala Biriola sta funzionando. Tutti stanno rispettando l'ordinanza e quando gli operatori segnalano che la spiaggia è al completo, optano per altre spiagge. Lo facciamo nell'interesse dell'ambiente che lasceremo ai nostri figli".
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