In Sardegna sono in aumento i casi di depressione, ne è colpito il 13% della popolazione, mentre la regione è al primo posto in Italia per numero di suicidi. Lo ha detto Bernardo Carpiniello, che dirige la Struttura complessa di Psichiatria della Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari e presiede la Società italiana di Psichiatria.
"La regione è infatti tra quelle maggiormente gravate da più elevati tassi di prevalenza di depressione - ha spiegato Carpiniello - circa il 13% della popolazione viene colpita nel corso della vita da uno o più episodi di depressione, maggiore rispetto ad una media nazionale del 9-10%. Inoltre i più recenti dati sul consumo di antidepressivi vedono la Sardegna al sesto posto in Italia, con un consumo di 44 Ddd ('dosi definitive pro die') per 1000 abitanti, di gran lunga al di sopra di tutte le altre regioni meridionali (medie fra 30 e 36 Ddd)". L'isola inoltre si connota per i più elevati tassi di suicidio in Italia.
"I più recenti dati - aggiunge il prof. Carpiniello - vedono la Sardegna al primo posto con un tasso di circa 20,4 casi per 100mila abitanti fra gli uomini e 4,5 casi per 100mila abitanti fra le donne. Sono dati pari solo a quelli della Provincia di Bolzano (20 casi per gli uomini e 5,5 per le donne). Una situazione anomala se consideriamo che in generale i tassi di suicidio nel Sud sono mediamente più bassi che nel resto d'Italia (4-5 casi per 100mila abitanti), dunque circa due volte e mezzo inferiori a quelle della Sardegna".
Su questi temi ma anche sulla società postmoderna, sul reclutamento jihadista, sulle nuove dipendenze comportamentali, sulle nuove forme di psicopatologia, sul crescente aumento dei disturbi dell'umore, sulle problematiche di salute mentale legate all'uso di sostanze, e sulle nuove dipendenze da device elettronici si parla da oggi al 23 settembre a Cagliari nel Congresso nazionale ("Postmodernità. Psichiatria 2.0") organizzato dai Giovani Psichiatri, di cui è presidente Giovanni Martinotti, della Società Italiana di Psichiatria. Presente anche il presidente della World Psychiatric Association, Dinesh Bhugra.
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