Formalmente il fascicolo in
Procura non è ancora aperto, ma uno dei sostituti procuratori
del pool per i reati ambientali sta già studiando gli esposti
presentati dalle associazioni ambientaliste per l'emergenza
ambientale e sanitaria a Molentargius, con il rogo nel
sottosuolo che è quasi ormai spento dall'argilla sparsa sotto il
coordinamento dei Vigili del Fuoco.
Due esposti, uno dell'associazione Gruppo di Intervento
Giuridico e uno del comitato No Diossina, assistito dal legale
Renato Chiesa, sono arrivati sul tavolo della procuratrice della
Repubblica, Maria Alessandra Pelagatti, che ha immediatamente
girato le carte al sostituto procuratore Enrico Lussu,
componente del gruppo che si occupa del contrasto ai reati
ambientali. Oltre agli esposti il magistrato ha sul tavolo anche
gli accertamenti svolti, anche oggi, dagli uomini della
Forestale di Cagliari che hanno lavorato a lungo sull'area del
rogo interrato, sentendo anche alcuni esponenti del Comitato.
Ora bisognerà attendere le prossime ore per conoscere la
decisione del pm Lussu che potrebbe aprire un fascicolo o
chiudere la pratica se non ravvisasse reati. L'ipotesi più
probabile, al momento, è che seppure non venissero ravvisate
violazioni sotto il profilo penale, potrebbe essere aperto un
fascicolo d'indagine con un modello 45 (registro degli atti che
non costituiscono una notizia reato), così da monitorare la
situazione e raccogliere le ulteriori informative della
forestale o eventuali altri atti. Inoltre potrebbero essere
effettuati nelle prossime ore degli accertamenti tecnici sul
terreno.
Nel frattempo il sindaco di Quartu Sant'Elena, Stefano
Delunas, ha convocato il centro operativo comunale di protezione
civile per domani alle 11: sarà fatto il punto sui lavori per
soffocare l'incendio sotterraneo e per decidere l'eventuale
ritiro delle ordinanze che hanno vietato l'apertura di porte e
finestre nella abitazioni della zona e la chiusura di tre
scuole.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA