Davide Cadeddu, 36 anni, sassarese, laureato in Giurisprudenza era un cervello in fuga. Polonia, Spagna,5 anni in Kenya. Ma ora è tornato. Anche sfruttando le competenze acquisite in giro per il mondo adesso lavora con Tdm, settore mobilità internazionale. Una storia a lieto fine. Ma non sempre va così: l'anno scorso sono partite dalla Sardegna 2.581 persone, il 39% tra i 18 e i 34 anni. Di quest'ultima fetta il 70%, proiettando le statistiche degli ultimi anni, non tornerà nell'Isola.Per mantenere un figlio fuori a studiare si spendono dagli 8 ai 15mila euro all'anno.
Sono alcuni dei dati emersi nel primo "Forum pubblico sulla fuga dei cervelli dalla Sardegna" all'ex Manifattura Tabacchi, a Cagliari. Una iniziativa organizzata dal Casmi, Comitato delle associazioni sarde per la mobilità internazionale. Presenti all'inaugurazione anche Regione e Comune di Cagliari. Protagonisti i giovani tra i 14 e i 25 anni. E i loro genitori: c'è in rete una community chiamata proprio "Mamme di cervelli in fuga".
"Sono partito dopo la laurea - racconta Cadeddu - perché mi interessava fare esperienze all'estero e confrontarmi con altre realtà. Ma dopo cinque anni in Africa ho sentito l'esigenza di tornare. E sono stato fortunato. Perché ho avuto la possibilità di scegliere. Tante persone che partono poi non possono scegliere di tornare". Partecipano alla community in rete anche Rita Piras e Renato Spolittu, genitori di Stefano, 33 anni, cagliaritano, a New York per un posto doc alla Colombia University dopo la laurea in Biologia a Cagliari e il dottorato a Torino."
Ma non vuole sentirsi un cervello in fuga - dice la mamma - spera di tornare. Noi non lo abbiamo ostacolato, ma non è facile stare lontani speriamo che qui qualcuno faccia qualcosa per far tornare i nostri ragazzi".Ogni 16 persone che vanno via, ce n'è una che arriva, come Abdellatif Atif, 23 anni, marocchino di Tanant Azilal. Si è laureato in patria in scienze pedagogiche e sta per concludere la magistrale a Cagliari. "Sono qui grazie a una borsa di studio della Fondazione di Sardegna - racconta - Il mio sogno? Diventare docente".
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