La Sardegna è terza tra le regioni italiane per numero di denunce di malattie professionali. Nel 2016 si registra un aumento del 75,3% rispetto al 2012 per un totale di 6.011 casi, molti di più rispetto a regioni con un numero di lavoratori decisamente superiore come la Lombardia (4.010), il Lazio (3.926), il Piemonte (2.159), la Campania (2.623), o la Sicilia (1.701).
Peggio dell'Isola fanno solo la Toscana (7.993) e l'Emilia Romagna (7.118). Si riducono del 14% (dalle 15.122 del 2012 alle 12.982 dello scorso anno), invece, le denunce per infortunio.
E' quanto emerge da un'anticipazione dei dati su infortuni e malattie professionali presentato stamattina da Inail in occasione del convegno "Ambienti di vita e lavoro verso gli infortuni zero" organizzato con Aifos (Associazione italiana formatori e operatori della sicurezza sul lavoro). Agricoltura (13,66%) e costruzioni (6,42%) si confermano i settori dove si registra il maggior numero di segnalazioni per infortuni: Cagliari è la provincia nella quale si denuncia di più con 4.773 casi, segue Sassari con 2.276, Olbia-Tempio con 1.414, Oristano con 1.374 e Nuoro con 1.115. Sulle malattie, le denunce riguardano in gran parte l'apparato osteomuscolare e del tessuto connettivo (circa il 76%). "Si tratta di un dato curioso perché a parità di rischio, in altre regioni lo stesso tipo di malattie professionali occupa il 63% del totale - ha commentato la direttrice regionale dell'Inail, Enza Scarpa - quindi è un'area su cui è necessario convogliare le risorse e gli investimenti per garantire il miglioramento delle condizioni di lavoro in un'ottica di sicurezza e prevenzione".
Inoltre, ha spiegato Scarpa, "è fondamentale curare comportamenti da cui derivano incidenti anche non rilevanti per Inail, ma che assumono importanza perché si ha la consapevolezza che quei comportamenti saranno riproposti in costanza di lavoro".
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