Ridurre le emissioni, i costi di approvvigionamento, dare vita a "laboratori viventi": a questo mirano i due progetti degli Atenei di Cagliari e Sassari finanziati con 24 milioni (12+12) della Regione (Fondo sviluppo e coesione) e illustrati stamattina dai rettori Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli, assieme al governatore Francesco Pigliaru e all'assessora all'Industria Maria Grazia Piras. Azioni, ha precisato il presidente, "finanziate con fondi a valere sul Patto per la Sardegna firmato nel 2016" e che rappresentano un'ulteriore "accelerazione verso la produzione di energia sostenibile a bassissimo impatto ambientale". In questo modo, ha aggiunto, "investiamo per avvicinare il futuro".
Il progetto dell'Università di Cagliari si propone di trasformare la cittadella di Monserrato e il Polo di Ingegneria - che hanno caratteristiche ideali per la realizzazione delle Smart Grid - in due reti intelligenti. L'intervento di maggiore intensità riguarda Monserrato. "Sarà il primo smart campus d'Italia", ha annunciato Maria Del Zompo. In particolare si opererà sui comportamenti degli utenti in modo tale da far sì che l'energia prodotta localmente sia utilizzata efficacemente ed efficientemente. Secondo le analisi condotte, l'implementazione della rete nella Cittadella consentirà di ridurre le emissioni del 56% e di abbattere il costo finale di circa il 40%. Simile ma in scala ridotta l'intervento previsto a Sassari. Obiettivo, in questo caso, arrivare ad una autonomia energetica del 72%, con una riduzione del 50% del prelievo globale. "La nostra situazione è diversa - ha spiegato Carpinelli - perché il nostro Ateneo è sviluppato su quattro poli, ma il 72% di consumi in meno comporta un risparmio di risorse notevolissimo". Per stilare i progetti, i due Atenei avevano 60 giorni di tempo dalla delibera di Giunta del 17 novembre che ha stanziato i fondi, la definizione contrattuale è prevista entro fine 2019, mentre per la realizzazione bisognerà attendere il 2021. "Il risparmio è fondamentale - ha detto l'assessora Piras - perché significa investire in una altra fonte di energia, e su questa linea abbiamo tracciato gli interventi".
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