Svolta storica per La Maddalena. L'isola orfana del G8 del 2009 dirottato sul filo di lana a L'Aquila, e diventata in questi anni la 'capitale' delle incompiute, guarda ora con fiducia al prossimo futuro con la firma a Palazzo Chigi dell'intesa per la bonifica, il risanamento ambientale e la rigenerazione urbana dell'ex Arsenale e dell'area militare contigua al molo Carbone. Sul piatto 50,4 milioni di euro per ridare slancio non solo all'economia di un territorio ma all'intera Sardegna.
"E' un accordo importante - ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni - perché si sblocca una situazione bloccata da tempo e si danno prospettive di richiamo, per la bellezza e per il turismo, per la nautica di diporto. Una buona notizia per la Sardegna e l'Italia". Un risultato che il governatore Francesco Pigliaru si era impegnato a raggiungere nella campagna elettorale del 2014. "Era inaccettabile continuare con l'abbandono e l'incuria", ha sottolineato il presidente della Regione - oggi si riprende la via del buon senso e con i fondi sbloccati e quelli che verranno aggiunti creeremo sviluppo, occupazione e benessere".
Nel dettaglio, l'intesa individua in premessa La Maddalena come "area di rilevante interesse nazionale" e sancisce la collaborazione istituzionale tra Stato e Regione per avviare e concludere gli interventi di bonifica, così da consentire il rilancio economico, turistico e sociale dell'arcipelago. Per raggiungere questo scopo, le parti si impegnano a promuovere ogni collaborazione necessaria con i ministeri di Ambiente e Infrastrutture. E' prevista anche l'istituzione di un comitato di coordinamento e indirizzo Stato-Regione per definire il monitoraggio dell'avanzamento delle attività.
Una volta sperimentata l'efficacia delle azioni compiute in un primo periodo di applicazione, le parti possono valutare la necessità di nuove misure, anche finanziarie, per raggiungere lo scopo. Capitolo risorse. Per la realizzazione degli interventi sono individuati 5,4 milioni destinati alle opere di bonifica esterna alla darsena dell'ex Arsenale militare. Di questi: 5 milioni a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 e 400mila euro sul bilancio della Regione Sardegna; altri 15 milioni per opere di bonifica della darsena dell'ex Arsenale e aree adiacenti.
Di questi: 4,164 milioni a valere su fondi Fse 2014-20120 e 10,837 milioni sul Fse 2007-2013 (di cui una quota regionale e una del ministero dell'Ambiente); 15 milioni come contributo per rendere produttivi gli insediamenti a La Maddalena a valere su fondi Fse 2014-2020 assegnati al patto per la Sardegna; infine 15 milioni destinati ad interventi sull'isola a valere su fondi Fse 2014-2020 assegnati al Piano stralcio del ministero della Cultura e del Turismo.
CON INTESA STOP CONTENZIOSO CON MITA - "Una giornata importante ed emozionante che arriva dopo anni di ingiustificata, costosa, assurda attesa". Così il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, dopo l'intesa firmata con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per la bonifica e il rilancio dell'arcipelago di La Maddalena. L'accordo conta su una dotazione finanziaria di oltre 50 milioni di euro: il loro rapido impiego sarà assicurato dalla nomina di un commissario straordinario e di un soggetto attuatore.
"Avevamo preso l'impegno di far ripartire il cantiere dell'Arsenale, e lo stiamo facendo - ha commentato Pigliaru - per La Maddalena era stata tracciata una chiara prospettiva di sviluppo turistico che contava molto sull'Arsenale ma che, improvvisamente, fu abbandonata da chi decise di portare altrove il G8". Poi, ha aggiunto il presidente, "con i Governi Renzi e Gentiloni abbiamo lavorato per sbloccare la situazione".
L'intesa mette fine allo stallo che ha riguardato l'ex Arsenale in seguito alla dura battaglia legale degli ultimi anni tra Mita Resort (gruppo Marcegaglia) e Governo. La società aveva avuto una concessione quarantennale del complesso immobiliare che sarebbe dovuto essere il cuore degli eventi del G8 del 2009.
Con lo spostamento, la convenzione fu rimodulata. Poi il lodo arbitrale riconobbe a Mita il diritto a un risarcimento pari a 39 milioni di euro per i mancati guadagni, a carico della Protezione Civile. Oggi la firma dell'accordo è stata preceduta dal perfezionamento dell'atto tra Mita, Dipartimento della Protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri e Regione Sardegna, con cui il complesso immobiliare tornerà nella piena disponibilità della Regione, senza alcun onere.
La transazione chiude, dunque, tutti i contenziosi, con diversi passaggi significativi: l'obbligo della Protezione Civile di corrispondere a Mita Resort la somma omnicomprensiva di 21 milioni di euro, nonché la rinuncia dello Stato di qualsiasi rivalsa nei confronti della Regione e viceversa su queste somme. Mita, dal canto suo, si obbliga a consegnare alla Protezione Civile, che contestualmente consegna alla Regione (per il tramite dell'agenzia del Demanio e della Capitaneria di Porto) i beni e le strutture affidati a suo tempo in concessione.
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