Storie di violenza nascosta che esplodono all'interno di una reunion familiare.
E sullo sfondo la tragedia di un paese macchiato dal sangue dei desaparecidos.
Il 2018 di Sardegna Teatro, Teatro di rilevante interesse
culturale (Tric), riparte nel segno della nuova drammaturgia
argentina. L'Eliseo di Nuoro il 5 e 6 gennaio alle 21 e il 7
alle 18, propone "Donne che sognarono cavalli", adattamento e
regia di Roberto Rustioni dal testo di Daniel Veronese, una
delle figure di riferimento del teatro argentino nel periodo
della post-dittatura.
Co-produzione Sardegna Teatro, Fattore K, Festival delle
Colline Torinesi, nel cast Valeria Angelozzi, Maria Pilar Perez
Aspa, Michela Atzeni, Paolo Faroni, Fabrizio Lombardo, Valentino
Mannias. Scene e costumi sono di Sabrina Cuccu, luci di Matteo
Zanda, assistente scenografo Sergio Mancosu, assistente alla
regia Soraya Secci. Costruito attraverso una serie di flashback,
frammenti di memoria, l'intera pièce è permeata da sottili
inquietudini e tensioni, antichi rancori tra i personaggi che
hanno origine in un inconfessabile e terribile segreto. Squarci
sulla memoria familiare che si intrecciano con la storia del
paese. "Lucera, il personaggio più giovane, prova a ricostruire
dolorosamente la sua memoria: è una figlia di desaparecidos - si
legge nelle note di regia - questa verità terribile è nascosta
dietro a una situazione familiare apparentemente normale: tre
fratelli si ritrovano intorno a un tavolo, con le rispettive
mogli, per un pranzo improvvisato. Bugie, tradimenti, sospetti
reciproci, competizioni continue e ridicole, si alternano e
accavallano in un'atmosfera torbida e tragicomica".
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