L'export sardo cresce. Lo dice l'Istat. Secondo i dati pubblicati di recente e relativi ai primi nove mesi del 2017, le esportazioni dalla Sardegna crescono di oltre 1miliardo di euro rispetto allo stesso periodo del 2016, con una crescita percentuale del 36%. A trainare l'export isolano sono ancora i prodotti ottenuti dalla raffinazione del petrolio, il cui peso è superiore all'80% del totale, superando abbondantemente i 3miliardi e 200milioni di euro, con una crescita superiore a 900milioni di euro.
Il settore che registra la più clamorosa progressione percentuale è quello delle navi e delle imbarcazioni: rispetto al settembre 2016, l'incremento è del 263%. Un'escalation grazie alla quale il comparto diventa il quarto per valore delle merci esportate. La ripresa del settore nautico è imputabile alle nuove richieste di imbarcazioni di lusso provenienti dal continente africano e in particolare dalla Nigeria, divenuta ultimamente uno dei principali partner commerciali dell'isola.
Nei primi nove mesi dell'anno gli altri settori che si distinguono per dinamismo e capacità di ripresa sono quelli dei metalli non preziosi, che cresce del 58%, dei prodotti chimici di base, il cui aumento è del 44%, e delle macchine di impiego generale, che fa un balzo del 131%. Tra le prime cinque merci regionali esportate, solo i prodotti lattiero caseari hanno fatto registrare una performance negativa: -4% rispetto al 2016, ma la perdita è meno marcata di quella registrata negli ultimi anni. Tra le principali cause della flessione dei prodotti lattiero caseari c'è il ribasso della quotazione del pecorino romano da esportazione, la drastica riduzione degli acquisti da parte del mercato cinese, diminuito del 75%, per una perdita pari a 2milioni e mezzo di euro rispetto al 2016, e la "agropirateria", fenomeno che immette nel mercato prodotti di dubbia provenienza con colori, immagini e denominazioni che richiamano ingannevolmente la Sardegna e il suo territorio.
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