Da Ottana riparte la battaglia per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori contaminati dall'amianto nell'area industriale del centro Sardegna. Centinaia di persone tra lavoratori e sindaci del territorio hanno risposto all'appello dell'Associazione italiana esposti amianto (Aiea) e alla Cgil, riuniti oggi proprio ad Ottana per imprimere una svolta alla rivendicazione, che oggi ha una marcia in più. "Oggi chiediamo l'apertura di un tavolo prefettizio con la Prefettura di Nuoro e Cagliari per sollecitare con forza l'aggiornamento della relazione Contarp dell'Inail - hanno detto Sabina Contu e Maura Crudeli, dell'Aiea - chiediamo anche l'avvio immediato delle bonifiche. Qui ci sono stati 160 ex lavoratori morti per malattie da absesto correlate e devono essere riconosciuti alle vedove tutti i diritti".
A sostegno della mobilitazione è sceso in campo uno dei leader nazionali della Cgil, Maurizio Landini, e il segretario regionale della Cgil Michele Carrus. "Bisogna fare in modo che le lotte portate avanti in questi anni per avere avere riconosciuti i diritti sanitari per gli ex lavoratori di Ottana siano portate a termine - ha detto Landini - così come il piano per bonificare il territorio. E' importante che l'incontro di oggi si imponga anche al di fuori dell'isola perché questo venga considerato Sito di interesse nazionale con i benefici che ne devono derivare".
Inoltre Landini auspica che ci sia un futuro dell'industria nel centro Sardegna: "bisogna trovare investitori e proseguire l'esperienza industriale - ha spiegato - ma è urgente partire dal problema legato alle bonifiche con una ampia visione per la costruzione di filiere produttive anche nel settore chimico. Per questo chiediamo il riconoscimento di Area di crisi complessa per poter ripartire". La vertenza dell'Aiea va avanti dal dicembre 2015 quando è stato presentato un esposto alla procura della Repubblica per gli ex lavoratori morti con patologie tumorali.
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