Entra in piena fase operativa il progetto per la ristrutturazione del vecchio carcere di Macomer, in centro Sardegna, destinato a diventare Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) dei migranti in base ad un accordo sottoscritto dall'allora ministro degli Interni Marco Minniti nell'ambito dei Patti sulla sicurezza.
Tra una settimana saranno avviati i lavori sugli spazi che dovranno accogliere i primi cinquanta ospiti. La struttura sarà ultimata entro sei mesi, in ogni caso non ci sarà posto per più di cento persone, rigorosamente in arrivo sulle coste del Sulcis attraverso i flussi diretti dall'Algeria.
E' quanto emerge dopo la chiusura della conferenza dei servizi che si è tenuta oggi nel centro del Marghine e alla quale hanno partecipato il sindaco Antonio Succu, i rappresentanti di Prefettura e Questura di Nuoro, dei vigili del fuoco e del Genio militare. Il tavolo ha confermato le due linee programmatiche già individuate per il recupero dell'ex carcere.
In primo luogo, gli interventi tecnici e strutturali saranno finalizzati a garantire la sicurezza della struttura e la salvaguardia della popolazione. Per questo è previsto un doppio perimetro di recinzione con vigilanza h 24 delle forze dell'ordine e un nucleo di pronto intervento che stanzierà tra un perimetro e l'altro. In secondo luogo, la "rifunzionalizzazione" dell'edificio mira a tutelare la dignità degli ospiti, con spazi interni dedicati al culto e ad attività ludiche e ricreative. "Confermo che sarà una struttura di detenzione - ha spiegato Succu all'ANSA - da cui gli ospiti non potranno uscire se non scortati e per il rimpatrio".
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