Il Tar della Sardegna, accogliendo il ricorso presentato da Gruppo d'Intervento Giuridico onlus (GrIG), Lega per l'Abolizione della Caccia (L.A.C.), Lega Anti-Vivisezione (L.A.V.), WWF, patrocinato dall'avv. Carlo Augusto Melis Costa, ha disposto oggi con decreto presidenziale n.260 la sospensione del decreto dell'assessore regionale della Difesa dell'Ambiente del 20 luglio scorso relativo al calendario venatorio regionale 2018/19, nella parte in cui prevede la caccia alla Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) e alla Pernice sarda (Alectoris barbara). Ne danno notizie le stesse associazioni ecologiste. In sede di udienza collegiale del 3 ottobre, la causa sarà trattata ai fini cautelari.
La caccia alla Lepre e alla Pernice sarda - denunciano le associazioni che hanno presentato il ricorso - è stata autorizzata nonostante la consistenza delle rispettive popolazioni non siano puntualmente conosciute, pur definite "tendenti alla diminuzione" dallo stesso Piano faunistico-venatorio isolano.
"Il provvedimento sospeso prevede per le due giornate di caccia previste (30 settembre e 7 ottobre 2018) un assurdo 'carniere' potenziale complessivo di ben 71.974 Lepri sarde e 143.948 Pernici sarde per i 35.987 cacciatori autorizzati alla caccia in Sardegna secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili", attaccano gli ecologisti.
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