Sardegna al decimo posto in Italia per la raccolta di rifiuti "tecnologici". L'isola ha accumulato quasi 3.200 tonnellate di Raee, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, il 3,8% del totale nazionale. La Sardegna, con questi numeri, è al quarto posto tra le regioni del sud e isole. Tradotto in benefici per l'ambiente la raccolta ha evitato un quantitativo di emissioni evitate pari a 12.563 tonnellate di CO2 equivalenti. Come se si fossero fermate 3.861 auto che percorrono 20 mila km in un anno. Il risparmio? È di 4.035 tonnellate di materie prime, equivalenti al peso di 81 locomotive a pieno carico. Sono i numeri, riferiti al 2017, forniti da Renedia, sistema collettivo italiano no-profit per la gestione eco-sostenibile dei rifiuti.
Per quanto riguarda le tipologie, al primo posto c'è il raggruppamento R3 (televisori e monitor) con 1.294 tonnellate. Poi R1 (freddo e clima) con 662 tonnellate e R4 (piccoli elettrodomestici) con 523 tonnellate. Poi ancora R2 (grandi bianchi come frigoriferi e lavatrici) con 355 tonnellate e R5 (sorgenti luminose) con 0,7 tonnellate.
A livello provinciale, le migliori performance sono registrate da Sassari, con oltre 1.136 tonnellate raccolte e gestite nel 2017. A seguire: Cagliari (circa 771 t), Nuoro (circa 360 t), Oristano (circa 200 t), Sud Sardegna (circa 147 t), Carbonia Iglesias (circa 98 t), Medio Campidano (circa 82 t) e Olbia Tempio (circa 79 t). Chiude la classifica la provincia di Ogliastra con circa 22 tonnellate di rifiuti tecnologici gestite nel 2017.
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