Servono 17milioni di euro per i lavori di ristrutturazione e adeguamento del Policlinico Sassarese. Quelli necessari e più urgenti riguardano il blocco operatorio e costano 1 milione e 250mila euro, ma da soli non bastano per ottenere almeno un'autorizzazione provvisoria dalla Regione al posto dell'accreditamento revocato il 31 ottobre dal direttore del Servizio Qualità dei servizi e Governo clinico dell'assessorato regionale della Sanità, Federico Argiolas. Lo dicono il tribunale di Sassari e il commissario giudiziale del concordato preventivo cui è sottoposta la società proprietaria della struttura sanitaria. Lo fanno nelle comunicazioni con cui si chiede alla Regione la proroga dell'accreditamento provvisorio. Dei lavori dovrebbe farsi carico la società Habilita del Gruppo Rusconi, candidata a prendere in affitto l'azienda Policlinico Sassarese, garantendo la continuità dei servizi sanitari e assicurando l'impiego degli attuali 200 dipendenti.
"I lavori da svolgersi sono di elevatissima entità, pertanto non risulta possibile consentire il mantenimento dell'accreditamento provvisorio in capo alla società", spiega Argiolas nel provvedimento di diniego dell'accreditamento, confermando nero su bianco che "il riferimento ai lavori relativi al solo blocco operatorio non basterebbero a garantire il mantenimento dell'accreditamento provvisorio in relazione alla totalità della struttura". Per il dirigente regionale "la mera sottoscrizione del contratto di affitto non garantirebbe, a oggi, il superamento delle carenze presentate dalla struttura".
La situazione potrebbe chiarirsi martedì, quando si incontreranno l'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, i vertici del Policlinico Sassarese e i rappresentanti del Gruppo Rusconi. Dal confronto potrebbe anche scaturire la decisione della Regione di rilasciare un'autorizzazione provvisoria per il prosieguo delle attività. Al vertice chiedono di partecipare anche Cisl Fp, Uil Fpl e Fp Cgil, che hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori e hanno convocato per lunedì 12 alle 10 un'assemblea aperta e un sit-in all'ingresso dell'ospedale privato.
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