Nasce in Sardegna un osservatorio contro il malessere e il disagio giovanile. È stato deciso nel corso della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dalla Prefetta di Cagliari Romilda Tafuri dopo gli ultimi casi di violenza avvenuti in alcune scuole del sud Sardegna: un accoltellamento in classe e una insegnante bersaglio del lancio di oggetti da parte degli studenti.
"Abbiamo focalizzato l'attenzione sui giovani, cercando di analizzare gli ultimi due episodi di Carbonia e Senorbì per accertare se si trattasse di casi isolati o della classica punta dell'iceberg - ha spiegato al termine la Prefetta - Si è parlato di disagio, di malessere generalizzato e su questo ci siamo interrogati con tutte le istituzioni al tavolo su cosa fare e su come intervenire.
È importante un'azione sinergica di tutti, che opererà nell'immediato con tante iniziative diversificate". Ha quindi annunciato il primo passo "la creazione di un osservatorio che possa analizzare, contesto per contesto, il mondo giovanile con particolare riferimento alla scuola, che è il luogo privilegiato e strategico per l'azione educativa".
Fondamentale il coinvolgimento dei genitori. "L'osservatorio terrà in ampia considerazione la famiglia - ha confermato la Prefetta - perché è vitale il rapporto tra la scuola e chi si occupa in prima persona dei figli. Vogliamo coinvolgere tutto il mondo giovanile: i giovani per i giovani, gli studenti a supporto di altri studenti perché hanno più capacità di linguaggio tra coetanei".
Anche lo sport può aiutare. "L'attività sportiva crea un'alternativa sana alla mala movida", ha chiarito la dottoressa Tafuri. Al comitato hanno preso parte, tra gli altri, i vertici di Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia, la presidente del Tribunale per i minori, il dirigente dell'Ufficio Scolastico regionale e di quello dell'ambito territoriale, il Garante regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza e i sindaci di Carbonia e di Senorbì.
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