di Manuel Scordo
Sono quasi mille, dall'inizio dell'anno, i migranti algerini sbarcati lungo le coste della Sardegna. Mille giovani, quasi tutti uomini, che hanno deciso di rischiare tutto, attraversando a bordi di barchini a volte vetusti e con piccoli motori fuoribordo, le 200 miglia che separano Annaba da Sant'Antioco o Teulada, pur di tentare di raggiungere l'Italia. Come i due migranti morti mentre tentavano di raggiungere a nuoto l'Isola del Toro, a poche miglia da Sant'Antioco, sulla costa sud occidentale della Sardegna, mentre tre connazionali aspettavano su un barchino in legno in balia delle onde e altri otto compagni di viaggio si tuffavano con loro in acqua per raggiungere la terraferma, e che ancora risultano dispersi. È già pesante e potrebbe ancora aggravarsi il bilancio del naufragio: il primo corpo è stato recuperato ieri sera, mentre il secondo è stato trovato questa mattina dal Guardacoste delle Fiamme gialle, impegnato insieme ai mezzi navali della Guardia costiera nelle ricerche dei dispersi. In volo anche elicotteri di Capitaneria, Guardia di finanza, polizia che per tutta la giornata hanno perlustrato la zona, mentre pattuglie a terra di carabinieri e polizia verificano la presenza di superstiti lungo le cose. Nessuna traccia, purtroppo, degli otto dispersi. Le ricerche proseguiranno per tutta la notte e nei prossimi giorni, ma le speranze di trovarli vivi sono ridotte. Il barchino con a bordo 13 migranti era partito giovedì dall'Algeria. Arrivato vicino all'isola del Toro il motore si è guastato e la barca è rimasta alla deriva. La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo sul caso con l'ipotesi di naufragio. E la tragedia ha riacceso la polemica degli sbarchi continui di algerini che avvengono in Sardegna. "Noi conosciamo il traffico dall'Algeria, ormai in corso da quattro anni, ben diverso da quello che parte dalla Libia. È un traffico certamente gestito da criminali che sfrutta le speranze di una vita migliore coltivate dai ragazzi in partenza e genera allarme sociale nella nostra isola", ha dichiarato Filippo Spanu, assessore degli Affari Generali con delega sui flussi migratori della Regione Sardegna, accusando il Governo di aver accolto le richieste della Regione. "La Regione - spiega - ha affrontato la situazione con proposte ed azioni concrete, abbiamo cercato l'accordo con il Governo, ci siamo resi disponibili a agire con interventi in Algeria per prevenire l'arrivo. Le nostre proposte stanno lentamente cadendo nel silenzio del nuovo Governo". Polemico anche il deputato di Fi Ugo Cappellacci: "Da anni ribadiamo la necessità di bloccare le partenze sulla rotta Algeria-Sardegna, che proseguono durante tutto l'arco dell'anno e negli scorsi mesi il Governo ha accolto un nostro ordine del giorno sul tema. Ora è il momento dei fatti".
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