"Non ho ancora ricevuto nessuna notifica e non voglio parlare oltre. Se mai ci sarà un processo, lì emergerà la verità. Lì racconterò tutto". Sono le prime parole raccolte dal quotidiano L'Unione Sarda dell'uomo di 38 anni che sabato scorso avrebbe aggredito la parlamentare nuorese del M5s Mara Lapia. Il fatto, secondo quanto raccontato dalla stessa deputata, è accaduto nei parcheggi del supermercato Lidl a Nuoro dopo una lite scoppiata alla cassa e proseguita poi all'esterno: l'uomo l'avrebbe colpita quando lei ha cercato di fotografare la targa della sua auto. La parlamentare ha riportato l'infrazione di una costola, il 38enne è stato denunciato per lesioni e il fascicolo con le prove testimoniali e con le immagini delle telecamere del supermercato, raccolte dagli uomini della Squadra Mobile di Nuoro, sono ora sul tavolo della Procuratrice di Nuoro Patrizia Castaldini. L'episodio dell'aggressione raccontato dalla parlamentare è sconfinato in un mare di polemiche sui social.
di Maria Giovanna Fossati
Sul fronte giudiziario tutto tace, ma l'aggressione denunciata dalla deputata nuorese del M5s Mara Lapia, sta sconfinando in un mare di polemiche. Tutte sui social. Dopo l'audio di una testimone che smentisce la ricostruzione della parlamentare, ad innescare un nuovo battibecco su Facebook è un lungo post pubblicato da Pierfranco Devias, leader di Liberu, uno dei movimenti in cui si è spezzettata la galassia dell'indipendentismo sardo. Il politico condanna "la profonda mancanza di rispetto che la deputata ha esercitato sulle lavoratrici del supermercato", dopo che inavvertitamente una confezione di lattine di Coca cola si è aperta alla cassa sporcando abito e scarpe dell'esponente cinquestelle. Fatto che è non passato inosservato, provocando la reazione di un cliente in fila, prima verbale e poi fisica all'esterno del market. L'uomo è stato denunciato per lesioni: Lapia infatti ha riportato 30 giorni di prognosi. "Non esiste nessuna giustificazione per la violenza su una donna - premette Devias - ma condanno la mancanza di rispetto: la deputata sarebbe infatti andata in escandescenze, gridando che le avevano rovinato le scarpe di camoscio, che il suo vestito costava duemila euro e che, riferendosi alle lavoratrici, 'vale più di tutti i vostri stipendi messi insieme'. Non è questa violenza sulle donne? - si chiede polemicamente l'esponente indipendentista - Da una deputata ci si aspetta che combatta per far aumentare gli stipendi dei lavoratori". A stretto giro, sempre su Fb, la replica della parlamentare. "Non ho mai detto il prezzo dei miei vestiti, non ho mai avuto uno da 2mila euro, mai detto chi fossi. Si stanno facendo processi sommari". "Quindi le commesse hanno mentito?", domanda Devias. "Ci saranno degli audio e dei video - risponde la deputata - posso essermi scocciata perché inondata di Coca cola". Poi il battibecco vira sulla politica. "Una bella stoccata non si nega mai all'avversario politico - scrive Lapia - se poi è una donna viene anche più facile". "Non rispondi alle domande - ribatte Devias - e te la giri dicendo che ti do una 'stoccata' in quanto avversario politico e donna? Incredibile. Sulla vicenda si aprirà un processo, sentiremo la ricostruzione dei fatti sotto giuramento". Gli esami testimoniali raccolti dagli uomini della Questura di Nuoro sono completi, così come la visione delle immagini delle telecamere posizionate all'interno e al'esterno del supermercato di Nuoro, teatro dell'aggressione. Il fascicolo è sul tavolo della procuratrice Patrizia Castaldini. La deputata, che oggi non ha voluto rilasciare dichiarazioni, è tutelata dall'avvocato Basilio Brodu. "Non ci sono novità sul fronte giudiziario - ha confermato all'ANSA - attendiamo gli esiti delle indagini da cui ci aspettiamo venga fuori la verità dei fatti".
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