di Roberto Murgia
E' tutto pronto per il rilancio del Trenino Verde della Sardegna. Sulla tratta Mandas-Isili-Mandas, a bordo della carrozza storica di III classe Bauchierio (1913) spinta dal locomotore diesel del 1956, la Regione ha fatto sapere che fa sul serio. Uno stanziamento da 10,3 milioni di euro nel 2019 per rendere l'antica locomotiva un grande attrattore turistico e 7,5 milioni annui per il 2019, 2020 e 2021 per la manutenzione ordinaria. In più, una programmazione di spesa decennale sino al 2028. E' tutto scritto nel protocollo d'intesa firmato dalla Giunta con i sindaci dei Comuni coinvolti, l'Arst, i sindacati, il Comitato per il Trenino, e presentato durante lo spostamento da Mandas a Isili.
"E' una scommessa - ha spiegato il governatore Francesco Pigliaru - abbiamo stanziato qualcosa come 35 milioni di euro per dare una prospettiva forte a un treno capace di portare in Sardegna il turismo che ci piace, quello che vuole visitare anche le zone interne". E' indubbio, ammette, "che ci sono stati ritardi: non era facile reperire risorse ma le abbiamo trovate, capisco la sfiducia per gli anni di semi abbandono, ma ora è l'inizio di una nuova storia". Chiave di svolta sarà la valorizzazione di un'idea di turismo esperenziale.
"Noi - ha ribadito Pigliaru - incentiviamo il turismo più adatto a un'idea sostenibile di Sardegna, per far questo abbiamo bisogno di percorsi che siano carichi di storia, paesaggio, cultura e agroalimentare". Capita, come nel caso del Trenino Verde, "che alcuni di questi percorsi esistano già, ma vanno valorizzati". Per l'assessora al Turismo, Barbara Argiolas, "il Trenino che percorre paesaggi incontaminati e incredibili è fonte di sviluppo straordinaria per le zone interne. Il protocollo è necessario per migliorare un'infrastruttura che non è solo marketing e comunicazione, ma anche lavori, traversine e tutto ciò che serve per viaggiare in sicurezza. Sicurezza e promozione sono due attività che devono andare assieme".
Le tratte percorse dalle carrozze sulle quali viaggiò il poeta inglese David Herbert Lawrence sono quattro, per un'estensione totale di 437 chilometri che ne fanno la ferrovia storica più lunga d'Italia. "Le infrastrutture turistiche come questa, cioè che non fanno trasporto pubblico locale, occupano a livello europeo cinquemila chilometri circa - fa notare l'amministratore unico di Arst, Chicco Porcu - noi abbiamo un decimo di queste infrastrutture solo qui in Sardegna".
Ora, riqualificando la linea, "l'obiettivo è quello di arrivare a 150mila, 200mila viaggiatori annui che creerebbero un indotto di circa quaranta, cinquanta milioni, tale da giustificare un investimento di venti milioni". Una leva formidabile per la promozione del Trenino potrebbe essere il suo ingresso nel Patrimonio dell'Unesco. A breve, è scritto nel protocollo, sarà ultimato il dossier propedeutico alla candidatura.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA