Sono 261 i Comuni sardi che hanno presentato la domanda per le nuove reti di videosorveglianza nell'ambito della seconda fase del progetto promosso dalla Regione. Entro la fine di gennaio si procederà con l'accreditamento delle somme a favore degli enti interessati alla realizzazione dei nuovi apparati. Potevano fare richiesta di contributo i Comuni singoli, le Unioni di Comuni e le aggregazioni tra almeno tre Comuni. Il finanziamento complessivo ammonta a 16 milioni 930mila euro, di cui un milione 225mila quale integrazione alle amministrazioni che hanno partecipato al precedente bando in forma associata. La dotazione finanziaria, fa sapere la Regione, è sufficiente a coprire la totalità delle domande di contributo. Si va dai 35mila euro per i Comuni sino ai 1.000 abitanti ai 200mila euro per i centri oltre i 20mila.
"Si tratta di un intervento - sottolineano gli assessori degli Affari generali e Enti locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu - che la Giunta realizza in stretto raccordo con l'Anci e con gli amministratori locali che avvertono la necessità di avere una efficiente rete di controllo e di monitoraggio del territorio, allo scopo di prevenire episodi che violano i principi su cui si basa la civile convivenza. La Sardegna, in questo campo, fa da battistrada rispetto alle altre Regioni italiane in termini di copertura del territorio con le nuove reti. A fronte dei 30 milioni stanziati dal Governo in tutto il territorio nazionale, la Giunta ha messo a disposizione dei Comuni sardi oltre 24 milioni di euro".
Trattandosi di fondi Por Fesr 2014-2020, la tempistica di realizzazione degli interventi da parte dei soggetti beneficiari segue i vincoli assunti dalla Regione Sardegna nei confronti dell'Unione Europea. I progetti dovranno essere conclusi e rendicontanti entro il termine perentorio del 31 luglio 2020. Gli enti locali beneficiari dovranno avviare le attività entro 30 giorni dalla data di ricevimento del contributo, procedendo con l'avvio delle fasi progettuali dell'intervento. Tutto il progetto viene seguito dalla Direzione generale dell'assessorato degli Affari generali.
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