Contrarietà assoluta alla fabbricazione sul territorio nazionale di armi destinate a Paesi in conflitto: è quanto scritto in un ordine del giorno approvato con il quale il Comune di Cagliari prende una posizione netta rispetto alla Rwm Spa, la fabbrica di Domusnovas, nel Sulcis-Iglesiente, in cui vengono prodotte bombe destinate all'Arabia Saudita e che verrebbero utilizzate nella guerra in Yemen.
Il documento impegna il sindaco Massimo Zedda e la Giunta a "porre la città come luogo di costruzione di rapporti di pace e solidarietà", ma anche a "sollecitare l'attuazione delle leggi in materia di riconversione delle fabbriche di armi". I termini dell'ordine del giorno sono stati illustrati, oltre che dalla prima firmataria, la presidente della commissione Politiche sociali, Rita Polo (Pd), dal Comitato Riconversione Rwm con gli esponenti di Arci, Tavola sarda per la pace, Italia Nostra e Confederazione sindacale sarda.
"Questo odg rappresenta un segnale che Cagliari ha voluto dare - ha spiegato Polo - perché, come ha detto il sindaco Zedda, le città sono luoghi in cui bisogna promuovere la pace e azioni correlate". Questo, ha aggiunto il portavoce del Comitato per la riconversione, Arnaldo Scarpa, "è un altro mattone che si aggiunge al percorso che stiamo facendo, una scelta molto importante per il futuro di questa città e della Sardegna".
Per il presidente di Arci Sardegna, Franco Uda, "Cagliari diventa in questo modo, come Assisi, un fronte della resistenza a logiche di guerra". "E' un inizio - ha osservato Giacomo Meloni di Css - ora ci aspettiamo che Zedda dica che non è disponibile a far transitare nel territorio comunale i Tir che trasportano le armi della fabbrica al porto e in aeroporto". Giudizio positivo sul documento anche dal portavoce di Italia Nostra, Graziano Bullegas, che ha annunciato la presentazione di un altro ricorso contro l'ampliamento della fabbrica Rwm concessa, denuncia, "grazie alla compiacenza del Comune di Iglesias".
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