La diga di Cumbidanovu a Orgosolo,
ferma da cinque anni dopo la devastazione del ciclone Cleopatra,
conosce un nuovo stop alla ripartenza dei lavori che dovevano
essere imminenti. E così a 30 anni dall'inizio
dell'infrastruttura si affievolisce anche la speranza di vederla
conclusa: l'impresa Itinera Spa, appaltatrice dei lavori, dopo
aver risolto il contenzioso con la Regione e con il Consorzio di
Bonifica della Sardegna Centrale (ente appaltante), fa sapere
che dal 2014 non ha i requisiti per proseguire i lavori: non
avrebbe più l'iscrizione per gli appalti sopra i 20 milioni di
euro.
Una doccia fredda per il Consorzio di Bonifica che attraverso
il suo presidente, Ambrogio Guiso, in una conferenza stampa
annuncia di far causa all'Itinera Spa. "Dopo due anni e mezzo di
arbitrati per recuperare i 5 milioni per i danni subiti con
Cleopatra dall'impresa - afferma - ed essere arrivati alla firma
per la ripartenza dei lavori ora l'Itinera Spa si tira indietro
perché avrebbe perso l'iscrizione ad effettuare lavori sopra i
20 milioni di euro. Qui ci sono ancora 40 milioni a disposizione
per finire l'opera, dopo i circa 20 mln già spesi dal 1989 ad
oggi. E' inaccettabile che ci siano voluti anni per questa
comunicazione, facendo accumulare ritardi enormi a tutto il
territorio per cui Cumbidanovu è una infrastruttura
importantissima. Faremo causa all'impresa che deve sborsare fino
all'ultimo centesimo per i danni morali economici e giuridici".
Presente alla conferenza stampa anche la Cgil. "Scopriamo
dopo quasi cinque anni che l'Itinera Spa non ha i requisiti per
proseguire e non possiamo accettarlo - afferma il segretario
Salvatore Pinna - Qui abbiamo dei lavoratori a spasso senza più
tutele e un'opera strategica per il territorio che dovrebbe
risolvere i problemi di irrigazione a valle del Cedrino, che si
ferma di nuovo dopo 30 anni. Chiediamo che i 40 milioni di euro
disponibili siano fatti propri dalla Regione e che l'opera venga
mandata avanti e conclusa".
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