Neppure il tempo di archiviare le elezioni suppletive della Camera vinte dal centrosinistra con Andrea Frailis (Pd), che in Sardegna è già campagna elettorale per le elezioni del 24 febbraio. Quasi 1.400 in corsa per un posto dei 58 seggi disponibili in Consiglio regionale. Gli altri due scranni sono riservati al candidato presidente che uscirà vincitore nella sfida tra i sette aspiranti e al secondo classificato, che andrà a guidare l'opposizione. Al di là delle singole candidature la vera novità per gli elettori sardi sarà la doppia preferenza di genere: per la prima volta in Sardegna l'elettore potrà esprimere due preferenze per due candidati di genere diverso della medesima lista.
Complessivamente sono 24 le liste presentate alla scadenza dei termini nei tribunali sardi, anche se non tutte correranno per tutti gli otto collegi in cui è suddivisa l'Isola. Sono 11 quelle sostengono il candidato del centrodestra - dove si rinnova il patto Lega-Forza Italia - Christian Solinas, leader del Psd'Az; otto corrono con il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, mentre per tutti gli altri è stata presentata una sola lista a sostegno del candidato governatore, a partire da Francesco Desogus del Movimento Cinquestelle, che tenta di conquistare la prima regione in Italia. In campo anche Paolo Maninchedda, del Partito dei Sardi ed ex assessore dei Lavori pubblici nella Giunta uscente di centrosinistra, guidata da Francesco Pigliaru. Quindi un ex governatore azzurro, Mauro Pili che si presenta con la lista Sardi Liberi di ispirazione autonomista come anche quella di Autodeterminatzione, che sostiene però il candidato Andrea Murgia e che raggruppa diversi esponenti dell'indipendentismo sardo. Infine l'outsider dell'ultimo momento: il giornalista Vindice Lecis, sostenuto da Sinistra Sarda.
Giovedì 24 ultimo adempimento amministrativo: la presentazione ufficiale in Corte d'Appello a Cagliari dei candidati governatori collegati alle liste o alle coalizioni.
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