Assemblea dei pastori sardi a un bivio. Domani gli allevatori, che si riuniranno a Tramatza (Oristano) a partire dalle 10.30, decideranno se prorogare la tregua oppure ritornare in strada con una nuova ondata di presidi. "Bisognerà capire - spiega all'ANSA Gianuario Falchi, uno degli allevatori che ha partecipato alle ultime trattative al tavolo convocato dal ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio - se l'assemblea avrà ancora voglia di avere pazienza o se deciderà di riprendere la protesta. Perché se da una parte è vero che ci sono stati degli impegni da parte dei nostri interlocutori, è altrettanto vero che la griglia a cui legare il prezzo del latte diventa inutile se alla borsa di Milano i valori del Pecorino romano rimangono a 5,65-5,80 euro e non salgono a 6,50. Verosimile che la richiesta del prodotto esista e che il prezzo sia destinato a salire. Ma al momento la situazione sembra bloccata".
"A questo punto - prosegue Falchi - sarà l'assemblea a decidere se avere fiducia e continuare con le trattative oppure non avere fiducia e riprendere una lotta che peraltro non è mai cessata: abbiamo solo scelto, in questa fase delle trattative, di levare i presidi. Da parte nostra racconteremo ai pastori che cosa ci è stato detto al tavolo della Prefettura. La decisione poi spetterà all'assemblea".La proposta scaturita dal tavolo prevedeva una partenza del prezzo del latte di 72 centesimi. Le parti, dopo l'ultima riunione in Prefettura a Sassari, si rivedranno il 7 marzo. Nessuna firma di accettazione da parte dei pastori e vertenza rimessa alla volontà dell'assemblea. Domani si decide.
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