Il padre non accettava la sua omosessualità e la scelta di cambiare sesso e diventare uomo, arrivando a minacciarla. Così una giovane 27enne di Cagliari ha falsamente accusato il genitore di abusi sessuali, facendolo finire sotto processo davanti al Tribunale del capoluogo sardo. Il procedimento per violenza sessuale sulla figlia si è chiuso con l'assoluzione con formula piena nei confronti dell'imputato, un sessantenne cagliaritano. Ne dà notizia oggi L'Unione sarda.
L'avvocato difensore, Mario Canessa, ha prodotto in aula la lettera con la quale la giovane contestava alla famiglia di non essere stata accettata e compresa nella sua decisione di diventare un uomo, scegliendo di andare via di casa e di tagliare definitivamente i rapporti con i genitori. Ai giudici inoltre è arrivata la testimonianza di una zia con la quale la ragazza ha vissuto per anni: la donna ha detto che la nipote covava istinti vendicativi.
Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 3 anni e mezzo per il sessantenne, ma il Tribunale lo ha assolto perché il fatto non sussiste. "È una storia tristissima - ha detto l'avvocato Canessa, soddisfatto per l'assoluzione ma con parole di comprensione anche per la ragazza - non c'è stata alcuna violenza sessuale, ma la vicenda è figlia dell'ignoranza e del pregiudizio perché nessuno avrebbe dovuto opporsi seppure verbalmente alle libere scelte sessuali dell'individuo, nemmeno un padre".
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