Fine artigianato, design contemporaneo e attenzione per l'ambiente. I manufatti della tradizione di San Vero Milis, rivisitati in chiave moderna, sono in mostra alla triennale di Milano. Tessuti di cestini colorati con i pigmenti delle alghe, contenitori creati con la tecnica dell'intreccio maschile in olivastro e canne, manufatti intrecciati con la fuscella si possono ammirare lungo il percorso espositivo "Broken Nature", che indaga il legame tra uomo e ambiente, nel corso degli anni spesso compromesso. L'iniziativa si deve al progetto della Fondazione Medsea "Women weaving for wetlands", avviato a San Vero Milis con la collaborazione dell'amministrazione comunale. Con l'obiettivo di promuovere la formazione di nuovi artigiani e, attraverso la costituzione di una cooperativa, trasformare un'attività che fatica a sopravvivere in opportunità professionale. Il contributo della Fondazione Luma ha lo scopo di indirizzare gli operatori sul territorio verso le nuove frontiere del design.
Nel gennaio scorso Henriette Waal, direttrice dell'Atelier Luma che ha base ad Arles, e la designer Ines Bressand hanno visitato San Vero e i laboratori artigiani, insieme al team di Medsea e agli amministratori locali, per il primo "esperimento" di collaborazione tra le artigiane sanveresi e una designer internazionale.
Il lavoro di squadra ha portato alla creazione dei prototipi per la Triennale a Milano. L'iniziativa, che Medsea sta sviluppando insieme a Luma, si inserisce nel contesto più ampio del progetto Maristanis per la tutela e lo sviluppo sostenibile delle zone umide, declinata nelle sue possibili espressioni artistiche.
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