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Droga prenotata in chat, presa baby gang

Droga prenotata in chat, presa baby gang

Nei guai cinque minorenni del Nuorese, ora ai domiciliari

NUORO, 07 marzo 2019, 17:08

Redazione ANSA

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Cinque studenti minorenni, uno di Orgosolo e quattro di Nuoro, sono finiti agli arresti domiciliari con l'accusa di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti al termine di una indagine durata un anno e coordinata dalla Procura dei Minori di Sassari. Gli inquirenti hanno ricostruito il traffico grazie ai messaggi via chat Whatsapp scambiati dai ragazzi. Per i quattro minorenni di Nuoro la misura verrà applicata solo in alcune fasce orarie.

Gli inquirenti ritengono di avere emesso le mani su un'attività di spaccio di notevoli dimensioni con partite di stupefacente che venivano smerciate prevalentemente negli istituti scolastici superiori di Nuoro. I messaggi in chat hanno evidenziato che lo studente orgolese aveva assunto il ruolo di vero e proprio intermediario nella distribuzione dello stupefacente dalla periferia al capoluogo. Il minorenne veniva contattato direttamente da consumatori ma soprattutto da ulteriori intermediari del capoluogo barbaricino, sia maggiorenni che minorenni, per lo smercio di partite di stupefacente sino a mezzo chilo. Ingente è risultata la disponibilità di denaro da parte degli intermediari minorenni nel capoluogo, capaci di concludere affari con il capo banda orgolese anche per importi di 1.800 euro.

L'indagine è partita a marzo 2018 quando una pattuglia della Squadra Volanti della Questura di Nuoro aveva notato due giovani dal comportamento sospetto aggirarsi a piedi in prossimità dell'autoparco dell'Arst. Alla vista degli agenti erano scappati nascondendo un borsone sportivo dietro a un muro di contenimento. La sacca sportiva conteneva 3 etti di marijuana nonché una carta d'identità intestata al minorenne di Orgosolo.

Raggiunto nella sua casa, lo studente era stato denunciato a piede libero e gli era stato sequestrato lo smartphone. I dati informatici sul telefonino hanno consentito di documentare l'esistenza di una fitta rete di rapporti intessuta con gli altri quattro ragazzi denunciati e con i "clienti" abituali.
   

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