Settore costruzioni in rivolta. E la prossima settimana ci saranno i due appuntamenti clou della protesta che ha coinvolto in queste settimane le quattro prefettura sarde: un sit in a Villa Greca il 13 marzo in mezzo alla statale Carlo Felice e uno sciopero-manifestazione a Roma due giorni dopo. "Porteremo nella Capitale - ha annunciato Gianni Olla, Uil, durante il presidio davanti alla prefettura di Cagliari - la drammaticità della situazione sarda. La situazione è insostenibile, alla cronicità della crisi si sta aggiungendo il blocco delle opere. E il settore delle costruzioni è al collasso". Mercoledì prossimo tappa nella strada statale 131.
"Per denunciare - precisa Giovanni Matta della Cisl - la presenza dei cantieri che durano troppo. E quelli che non partono: per il tratto Oristano Sassari i lavori sarebbero dovuti partire quest'anno e invece sono stati rinviati all'anno prossimo". Non solo strade: la Uil indica anche, tra le situazioni da risolvere, quella dell'ospedale di San Gavino e della diga di Monte Nieddu. "Chiediamo - avverte Erika Collu, Cgil - di sbloccare le opere. Trentamila posti di lavoro, più quelli della filiera, non ci sono più. E anche nell'ultimo anno registriamo ancora segnali negativi. Rilanciando questo settore si rilancia la Sardegna".
Nell'elenco delle "cose da fare" presentato dai sindacati in prefettura ci sono anche i lavori nella Sulcitana e sulla Nuova 554. Poi le opere del distretto irriguo della Marmilla, il ponte di Sant'Antioco e la statale 293 Giba Nuxis.
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