Le statue settecentesche raffiguranti le stazioni della "Via Crucis" tornano ad antico splendore. Domani alle 18.30 la chiesa delle monache cappuccine intitolata a Gesù, Giuseppe e Maria aprirà i battenti e la preziosa collezione sarà esposta per la prima volta dal restauro realizzato di recente grazie al Fai. Alcune lignee, altre di cartapesta, le statue sono finemente decorate e hanno grandissimo pregio artistico. Il restauro le ha riportate agli originari colori pastello.
Storicamente sono affidate alle cure della Confraternita dei Misteri, che le custodisce nella sagrestia della chiesa edificata alla fine del Seicento nell'omonima via delle Monache Cappuccine insieme all'attiguo convento di clausura. Furono realizzate con le donazioni di un medico e una nobildonna sassaresi a cinque giovanissime suore spagnole, arrivate da Madrid per realizzare il sogno di un nuovo convento in una terra lontana. Originariamente lì sorgeva la chiesa di San Salvatore. A distanza di secoli e nonostante le demolizioni che hanno interessato l'area, la chiesa e parte del convento sono ancora testimoni di una Sassari che non c'è più.
L'inaugurazione delle statue restaurate sarà introdotta dal capodelegazione del Fai Sassari, Maria Teresa Accardo. Parteciperanno l'arcivescovo di Sassari, Gianfranco Saba, il direttore dell'Ufficio beni culturali dell'arcidiocesi di Sassari, Giancarlo Zichi, la storica dell'arte della Soprintendenza, Maria Paola Dettori,e la presidente regionale del Fai, Monica Scanu. "Quelle statue sono oggetto di speciale devozione popolare proprio per ciò che rappresentano", dice Maria Teresa Accardo. "Piccole e delicate - aggiunge - sono espressione importante della storia e della cultura di Sassari".
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