Rinvio a giudizio per quattro persone, di nazionalità siriana e marocchina, accusate di terrorismo internazionale attraverso una cellula di jihadisti operante a Olbia. Lo ha deciso il gup del tribunale di Cagliari Giuseppe Pintori. Dovranno comparire l'1 luglio davanti alla corte d'Assise di Sassari per l'avvio del processo. Per i sostituti procuratori Danilo Tronci e Rossana Allieri della Direzione distrettuale antiterrorismo, i quattro - Mustafa Chadad, Abdulkarim Osman Haj, Lahoucine Wahmane Ait e Anwar Daadoue - apparterrebbero all gruppo terroristico con base a Olbia.
Anwar Daadoue, titolare di un'impresa edile, è latitante: arrestato in Danimarca era riuscito a fuggire grazie all'aiuto di un parente che era andato a trovarlo in carcere scambiando gli abiti e facendolo scappare. Sarebbe lui a capo della cellula collegata con Al-Nusra, oggi chiamata Jabhat fateh al-sham, con il copmpito di raccogliere fondi per le attività terroristiche. E' accusato di avere agito in Svezia, Danimarca, Germania e Ungheria.
L'impresario siriano, durante la permanenza a Olbia, ha lavorato nei cantieri del G8 di La Maddalena, Mater Olbia e all'aeroporto Costa Smeralda. L'inchiesta sarda è un filone di una maxi-operazione che coinvolge 18 persone in tutto il territorio nazionale.
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